Il presidente del Senato lo ha annunciato durante le celebrazioni dell’11 dicembre per commemorare i Caduti.
Per chi aderisce ci saranno incentivi, ha spiegato Ignazio La Russa. Presto in Senato il disegno di legge sulla mini naja volontaria.
Un disegno di legge per una “mini naja” volontaria di 40 giorni. Lo ha annunciato oggi il presidente del Senato Ignazio La Russa durante il discorso di chiusura delle celebrazioni degli Alpini a Milano l’11 dicembre a ricordo di tutti i Caduti.
La Russa ha spiegato di aver predisposto il disegno di legge sui 40 i giorni di mini naja su base volontaria. Ma non sarà lui a presentarlo, ha aggiunto («come presidente del Senato non posso»), ma un gruppo di senatori. «A fronte di questa partecipazione noi prevediamo una serie di incentivi», ha detto La Russa. Tra questi i punti per la maturità e per la laurea, oltre al punteggio aggiuntivo per i concorsi pubblici.
«Il disegno di legge parte da una legge che è ancora in vigore anche se non viene più finanziata da molto tempo ed è quello della cosiddetta mini naja – ha specificato poi La Russa a margine della manifestazione degli alpini –. Il concetto è quello ma è ampliato: quando c’era il servizio militare il periodo di addestramento durava 40 giorni, allora noi crediamo che per venire incontro alle richieste arrivate dalle forze armate, e soprattutto dagli Alpini, sia giusto fare una legge che consenta, volontariamente a chi quindi lo desidera, di passare non tre settimane ma 40 giorni, nelle forze armate».
Il presidente del Senato ha aggiunto ancora: «Pensiamo che questa sia una cosa utile e la proposta di legge dice questo. Chiunque vuole può, limitatamente ai numeri che verranno fissati ma che noi pensiamo molto ampi, partecipate alla vita militare, nel corpo degli alpini o negli altri corpi, per 40 giorni per avere un addestramento».
A chi dovesse decidere di partecipare alla mini naja volontaria, ha sottolineato La Russia, saranno concessi degli incentivi «che possono essere punti per la maturità per tutti i tipi di scuola, una serie di incentivi per la laurea, come un esame in più o un vantaggio a livello di formazione e un punteggio aggiuntivo per tutti i concorsi pubblici». Anche se, ha aggiunto, «naturalmente il vero incentivo resta la volontà di aiutare la propria patria anche con un breve periodo».
Quanto all’ipotesi di rendere obbligatorio questo servizio, «oggi come oggi probabilmente costerebbe in termini di risorse più di quanto è possibile oggi ottenere». Si tratta comunque, ha concluso La Russa, di un primo passo. «Se riuscissimo a fare in modo che i giovani dai 16 ai 25 anni possano, se lo vogliono, passare un periodo di 40 giorni a imparare cosa è l’amore per l’Italia e il senso civico avremo fatto un grande servizio all’Italia».
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