Assolto l’immigrato che si intascava il reddito di cittadinanza senza essere in possesso dei requisiti. Ma per il giudice non c’era il dolo, solo scarsa conoscenza della lingua.
Questa la motivazione alla base di una sentenza di assoluzione di un cittadino camerunense, da tempo residente nel basso Salento.
Fa discutere – e molto – l’assoluzione di un cittadino del Camerun residente da tempo in Salento. L’uomo intascava il reddito di cittadinanza. Ma, piccolo problema, non ne aveva diritto. Aveva dichiarato di essere in possesso di tutti i requisiti necessari, ma gli accertamenti hanno fatto emergere che così non era. Così era scattata la contestazione per aver reso false dichiarazioni al momento di presentare la richiesta del sussidio.
Il giudice però lo assolto. Il motivo dell’assoluzione è scritto nero su bianco nella sentenza: l’uomo non comprendeva l’italiano, ragion per cui non sarebbe stato capace di compilare correttamente la domanda per avere il reddito.
Cittadini stranieri, i requisiti per avere diritto al reddito di cittadinanza
Anche i cittadini stranieri possono fare richiesta di reddito di cittadinanza, a patto che si trovino in una di queste condizioni:
– essere familiari di un cittadino italiano o dell’Unione Europea oppure essere titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente.
Con “familiare” si intende il coniuge; il partner che abbia contratto con il cittadino Ue una unione registrata sulla base della legislazione dello Stato membro che equipari al matrimonio l’unione registrata; i discendenti diretti di età minore di 21 anni o a carico e quelli del coniuge o partner; gli ascendenti diretti a carico e quelli del coniuge o partner;
– essere cittadini di un Paese extraUE in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o apolidi in possesso di un permesso analogo.
Possono chiedere il reddito di cittadinanza anche i cittadini stranieri titolari di un permesso di soggiorno per protezione internazionale. Ad ogni modo, per poter chiedere il reddito di cittadinanza occorre aver risieduto in Italia per un periodo totale di almeno dieci anni, gli ultimi due dei quali in via continuativa.
Rdc nei primi 10 mesi del 2022 respinte 240mila domande
«Gli scenari di rischio elaborati ed i relativi allarmi» attivati dall’Inps hanno reso possibile individuare, su circa un milione e 290 mila domande di reddito di cittadinanza ricevute nei primi dieci mesi del 2022, oltre 290 mila a rischio: 240 mila delle quali respinte automaticamente per mancanza del requisito della residenza in Italia o per false o omesse dichiarazioni sulla posizione lavorativa dei membri del nucleo familiare, prima che il reddito fosse indebitamente percepito; 50 mila domande invece sono state sospese e sottoposte ad ulteriori accertamenti, comunica l’Inps.