Covid, Longhini contro Gallera: “Come si fa a dire che ha tenuto il sistema Regione Lombardia?”

Duro scontro a Piazzapulita sulla gestione del Covid in Lombardia da parte del sistema sanitario regionale.

Polemica a Piazzapulita su La7, nella puntata dell’8 dicembre, tra Cristina Longhini, farmacista e fondatrice del Comitato “Noi Denunceremo – Verità e Giustizia per le vittime di Covid-19”, e l’ex assessore alla Sanità di Regione Lombardia Giulio Gallera.

In trasmissione da Formigli, Longhini ha polemizzato con Gallera che aveva parlato di una sostanziale tenuta del sistema sanitario della Regione Lombardia davanti al Covid.

Di tutt’altro parere la farmacista che contesta il clima di generale autoassoluzione che dice di aver respirato a livello regionale. “Sinceramente la cosa che mi fa male, a livello politico, a livello di elettore, a livello umano, è questa non empatia: l’assoluzione completa di Regione Lombardia. Io ho sempre notato questo atteggiamento di assoluzione: abbiam fatto tutto il possibile, abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare”, osserva Longhini.

L’accusa: un sistema che non ha tenuto

Ma “non è stato così”, spiega. “Perché non si può dire che il sistema ha tenuto, quando tu non trovi nessuno che ti risponde, quando già il 2 di marzo le ambulanze non ti rispondono, il 118 non ti risponde, il numero speciale Covid non ti risponde”. Longhini contesta anche la mancata chiusura quando la situazione dei contagi, per chi viveva a Bergamo, appariva già chiara. “Perché non chiudere tutto, quando sai che in ospedale non ci sono i posti, non si sarebbe potuto fare fronte a tutto?”. Senza contare, aggiunge, il  numero sottostimato delle morti, dato che molte persone sono morte in casa da sole, senza autopsia né tampone quando i corpi sono stati portati via.

Il  padre della farmacista è morto a 65 anni a Bergamo durante la prima ondata di Covid. A questo proposito Longhini ricorda la drammatica telefonata ricevuta dall’ospedale bergamasco che le chiedeva così: “Signora, se ci aiutate come famiglia a trovare un posto in terapia intensiva, suo padre potrebbe salvarsi, altrimenti domani suo padre morirà”.  “Come si fa a dire che ha tenuto il sistema Regione Lombardia? Ancora adesso non tiene”, incalza Longhini.

La difesa di Gallera

Gallera si difende dall’accusa di non aver fornito risposte certe quando era assessore alla sanità: “Qua è scoppiata la bomba atomica”, ricorda, “l’eccesso di mortalità in Regione Lombardia, nella prima fase, è stato del 111%, che è il rapporto tra i morti del 2020 con la media dei morti nei cinque anni precedenti”. E spiega che parlando di tenuta del voleva dire che “alla fine il nostro sistema è riuscito a salvare più vite rispetto ad altri. Ma il numero di disagi, di difficoltà, di persone che hanno anche perso la vita, è enorme”.

L’ex assessore poi rivendica di aver “combattuto una guerra a mani nude: nessuno ci ha dato dei protocolli di cura, nessuno ci ha dato i dispositivi di protezione individuale, nessuno ci ha dato i tamponi e i reagenti“. Le Regioni, ribadisce, “hanno la competenza della gestione ordinaria. Chi doveva darci gli approvvigionamenti per un’emergenza era la Protezione civile nazionale“. Ma anche dopo la nomina, il 30 gennaio, del commissario nazionale della Protezione civile a commissario straordinario al Covid, “non viene fatto neanche un ordine di acquisti di dispositivi di protezione individuale“. Gallera anzi ricorda le tonnellate di mascherine spedite in Cina, il 12 febbraio, col ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che, “tronfio”,  esaltava il gesto di solidarietà. Infine, conclude rivolgendosi a Longhini, “E poi voi non avevate le mascherine…”.

Lo scontro sui morti nelle Rsa

Gallera si è scontrato anche con Formigli. Il conduttore è andata a ripescare il caso dei morti nelle Rsa durante la pandemia da Covid: “Un provvedimento fece molto discutere, fu la decisione della Regione di spostare tanti malati dagli ospedali alle Rsa che portò dove c’erano dei fragili dei focali che portarono a delle stragi pazzesche”, esordisce Formigli. Che si rivolge all’ex assessore chiedendogli: “Almeno su quello una autocritica la facciamo?”.

A quel punto Gallera sbotta e accusa il conduttore di aver detto cose che “non hanno alcun fondamento”. E replica ricordando che la Regione aveva “deciso di coinvolgere le Rsa a condizione che avessero padiglioni separati e personale dedicato. Quindi nessuna di quelle persone…“. Ma Formigli non ci sta e attacca: “No scusi, io l’ho ascoltata adesso mi faccia dire”. Gallera però insiste sulla sua posizione: “Abbiamo spostato solo 160 pazienti. Quello che ha detto è una stupidaggine”.

Il conduttore di Piazzapulita finisce per spazientirsi: “Non le permetto di insultare, stupidaggini lo dice a qualcun altro. Lei adesso stia zitto. Noi abbiamo documentato con delle inchieste che manderò sui social e se vuole anche in dvd a casa sua in cui viene mostrato come è esploso nelle rsa il numero di contagi. Abbia rispetto di tutti quei morti di Covid nelle Rsa, porca miseria. Non dica stupidaggini, per cortesia”.

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