Ilaria, la sorella dell’estetista 42enne morta in un drammatico incidente, è andata a casa del camionista che guidava il tir per parlare con lui.
I carabinieri poi hanno cercato di allontanarla mentre gridava la sua rabbia e il suo dolore davanti all’abitazione.
Non è riuscita a trattenere la rabbia per l’atroce morte della sorella, investita e trascinata da un tir alcuni giorni fa. E così la sorella di Alessia Sbal, la donna travolta e uccisa il 4 dicembre sul Grande raccordo anulare di Roma, giovedì sera è salita in macchina e si è diretta verso il comune della provincia di Rieti dove abita il camionista che guidava il mezzo.
Una volta davanti all’abitazione, ha cominciato a suonare al campanello. «Sei un assassino, chiedi scusa ad Alessia per averla uccisa. Assassino, vieni fuori a parlarmi». Così avrebbe urlato la donna, racconta Il Messaggero, dopo aver realizzato che l’uomo – agli arresti domiciliari – non aveva alcuna intenzione di risponderle. La famiglia del camionista ha chiamato i carabinieri. I militari sono arrivati e hanno cercato di calmare Ilaria, la sorella della donna che ha perso la vita.
Una morte alla quale non riesce a rassegnarsi. Stando alle indagini ci sarebbe stato uno screzio tra Alessia e il camionista. E dopo la lite lui sarebbe risalito sull’autocingolato, per poi travolgerla e trascinarla per alcuni metri. Per la donna l’impatto è stato fatale.
«Non è rabbia la mia – spiega Ilaria al quotidiano – è solo dolore. Volevo guardare quell’uomo negli occhi, volevo anche dargli l’opportunità di chiedere scusa a mia sorella, alla mia famiglia. Invece quel silenzio, quel suo non rispondere mi ha fatto ancora più male. È un assassino, un codardo. Ma voglio sapere che è successo a mia sorella perché molte cose non tornano. Lui ha agganciato il corpo di Alessia e l’ha trascinato per metri: come fa a dire di non averla vista? Come fa a dire di non essersene accorto?».
La donna racconta di essere esplosa dopo essere arrivata davanti a casa sua e averlo visto cenare con la moglie e la figlia. «Allora sono esplosa perché se Alessia non c’è più, la colpa è solo sua. Nessuno può ridarmi mia sorella però ci deve essere una giustizia».
Ilaria racconta al giornale il disorientamento in cui lei e sua madre sono cadute dopo il fatto della tragica morte della sorella: «Con tutto quello che sta succedendo io e mia mamma non siamo ancora riuscite a realizzare quello che è accaduto. Non siamo riuscite a elaborare tutte le informazioni che ci sono finite addosso». Adesso però, conclude la donna, «è importante che Alessia abbia giustizia e che ci sia un momento da dedicarle».
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