Tutte e 12 le vittime della tragedia di Ischia sono tornate ai loro cari per le esequie. I funerali si svolgono in forma privata, così come hanno deciso i parenti. Proclamato il lutto cittadino.
I corpi delle vittime del terribile disastro di Ischia sono finalmente tornati ai loro familiari. Questa mattina verso le 11 si sono quindi potuti svolgere i funerali di Eleonora Sirabella e Salvatore Impagliazzo, le prime vittime dell’alluvione che ha colpito Casamicciola, quartiere dell’isola campana. Oltre mille i presenti che tenevano dei palloncini bianchi mentre fuori dalla chiesa scorrevano le note Je sto vicino a te di Pino Daniele.
Per Eleonora e Salvatore, i due fidanzati rimasti bloccati nella loro auto dalla frana, le esequie si sono svolte nella chiesa di chiesa di Santa Maria delle Grazie, sulla via principale di Lacco Ameno. Nessuna autorità presente, i funerali sono stati celebrati in forma privata così come voluto dai familiari, tra i partecipanti solo il commissario straordinario all’emergenza frana Giovanni Legnini e i sindaci dei comuni di Ischia, Forio, Barano, Serrara Fontana e Lacco Ameno. Vietato l’ingresso anche ai giornalisti.
Proclamato il lutto cittadino per tutti i sei comuni ischiani, si attende ora di potere celebrare le esequie anche delle altre vittime recuperate dopo il disastro. Sabato ci saranno quelli di Gianluca Monti, della moglie Valentina e dei tre figli Francesco, Michele e Mariateresa, mentre venerdì ci saranno quelli di Maurizio Scotto Di Minico, della moglie Maria Giovanna Mazzella e del loro bimbo Giovanni di appena tre settimane.
PAROLE DI DOLORE
“E’ difficile pronunciare parole che esprimano e leniscano la sofferenza dei parenti delle vittime in questo momento” afferma il vescovo di Ischia e Pozzuoli Gennaro Pascarella, celebrando il primo dei funerali. “In questo evento drammatico che tutti ci ha scossi e che ha aperto ferite profonde in loro ed ha provocato domande anche rivolte a Dio le nostre parole rischiano di diventare vuote, inopportune. La nostra presenza è per pregare, la fede non toglie il dolore ma aiuta ad affrontarlo; Eleonora e Salvatore dovevano sposarsi e perciò mi sono venute in mente le parole della Bibbia, forte come la morte è l’amore, le sue vampe sono una fiamma del Signore, le grandi acque non possono spegnere l’amore e né i fiumi travolgerlo“.
“Ci sono degli psicologi che si sono messi a disposizione per fornire un sostegno agli sfollati, alle persone in difficoltà e alle famiglie delle vittime – spiega don Gino, direttore per la diocesi di Ischia –. Dal punto di vista spirituale, organizziamo momenti di preghiera, ora vogliamo promuovere una mezza giornata di adorazione eucaristica anche con una celebrazione eucaristica all’Hotel Michelangelo, dove ci sono gli sfollati, per consentire alle persone di vivere dei momenti in solitudine davanti a Gesù Eucaristia per ricaricarsi“.