Naufragio al largo di Lampedusa, quattro i migranti dispersi: tra questi, due bambini piccoli. Sono in tutto 33 i superstiti. Il ministro Piantedosi: “Anche l’Europa deve fare la sua parte”.
Ennesimo naufragio al largo delle coste italiane. Non molto distante dall’isola di Lampedusa, un barchino di sei metri si è ribaltato, facendo finire in mare le persone che vi erano a bordo.
Si contano quattro dispersi, tra cui anche un bambino di 6 anni e un neonato di appena 3 mesi. Sono invece 33 i superstiti, tra cui anche i genitori dei piccolini.
“Anche l’Europa deve fare la propria parte”
Sono sopravvissuti in 33: tra loro si contano tre donne e sette minori non accompagnati. Quattro, invece, sono stati trasportati in ospedale. E sempre quattro sono le vittime dell’orribile naufragio avvenuto nelle scorse ore a largo di Lampedusa, dove a finire in mare sono stati due bambini piccoli. Il barchino sul quale erano a bordo i migranti era partito da Sfax, in Tunisia. Ad intervenire immediatamente sono stati gli uomini della Guardia costiera, con l’operazione di soccorso portata a termine dalla motovedetta Cp327.
E ancora, sempre nel corso del pomeriggio, a naufragare è stato un altro barcone. Questa volta i soccorritori sono riusciti a portare in salvo 31 persone, mentre a mancare all’appello sarebbero ancora 4-6 migranti. Ritrovato, inoltre, il cadavere di un uomo nelle acque siciliane.
Nel frattempo, sale a 458 il numero dei migranti giunti nelle scorse ore a Lampedusa. Si sono contati oltre 15 sbarchi, con l’hotspot di contrada Imbriacola che ormai si ritrova ad ospitare oltre 700 persone – a fronte di una capienza massima prevista di 350. Su disposizione della Prefettura, è stato disposto il trasferimento di circa 80 migranti ospitati, che verranno presto trasferiti a bordo di un traghetto di linea a Porto Empedocle.
Sulle continue tragedie che non smettono di segnare il Mediterraneo, è tornato ad esprimersi anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Il governo è determinato a mettere al centro dell’agenda europea la questione dei flussi migratori nel Mediterraneo. Per noi è una questione di grande importanza: anche l’Europa deve fare la propria parte”, ha infatti sottolineato il ministro. Mentre per quanto riguarda il nuovo decreto flussi, il governo è al lavoro “per vararlo al più presto e poter garantire un flusso di migranti regolari che possano essere inseriti proficuamente nel tessuto economico del Paese”.