Il presidente del Consiglio difende la linea dell’esecutivo sul contante e sul reddito di cittadinanza in una nuova rubrica sui social.
La premier Giorgia Meloni ieri ha inaugurato una nuova rubrica sui social: ‘Gli appunti di Giorgia’.
Come primo argomento ha scelto di illustrare la linea del suo governo sul contante, criticata perché alzando il tetto del contante sotto il quale è obbligatorio accettare il pagamento digitale favorirebbe l’evasione. Ma per Meloni il tetto al contante “sfavorisce la nostra economia”. Il punto è che “siamo in un mercato europeo e, in un mercato europeo, il tetto al contante ha un senso se ce l’hanno tutti, mentre in Europa esistono diversi tetti al contante e molte nazioni che non hanno un tetto al contante”.
Ad esempio, fa osservare il premier, Germania e Austria non hanno alcun tetto al contante. Il che vuol dire che “chi, magari straniero, ha contanti da spendere preferisce andare in altre nazioni perché l’Italia ha un tetto al contante”.
Contante uguale evasione fiscale?
Meloni ha voluto rispondere ai critici che associano la possibilità di usare il contante all’evasione fiscale. Un’equazione falsa, ha detto il presidente del consiglio. Questo perché, “come dice bene la guardia finanza, uno che vuole evadere evade comunque”. Ma non solo: che contante faccia rima con evasione fiscale è falso “perché per paradosso più è basso il tetto al contante e più si rischia evasione”.
La spiegazione data da Meloni sul rischio di evasione tanto più alto quanto più basso è il tetto al contante è questa: “Siccome i contanti io posso averli in casa per svariati motivi e, se non li posso spendere legalmente, tenderò a farlo in nero. Quindi più abbassi il tetto al contante più favorisci l’evasione, più fai salire il tetto al contante meno favorisci l’evasione”.
Quanto alla soglia dei 60 euro sotto la quale il commerciante può rifiutare il pagamento elettronico, Meloni parla di una soglia “indicativa”. “Può essere anche più bassa”, spiega. Su questo è in corso un confronto con la Commissione europea, dato che il tema del pagamento digitale rientra negli obiettivi del Pnrr. Dunque occorrerà vedere come si concluderà il faccia a faccia con Bruxelles.
Lavoro e reddito di cittadinanza
Il presidente del Consiglio ha anche affrontato il tema del lavoro e del reddito di cittadinanza. Meloni ha spiegato nuovamente il suo pensiero sulla questione. “Questo voglio fare io: regalare la dignità del lavoro a tante persone che non meritano di essere mantenute da certi politici che poi vanno in campagna elettorale a cercare di riprendere indietro quello che sono convinti di aver dato”.
“Io non voglio che la gente sia costretta a votarmi, io voglio che la gente mi voti per scelta: non perché pensa di non avere scelta e voglio costruire quella scelta e quella libertà”, ha aggiunto Meloni. “Non credo che chi ha realizzato il rdc intendesse assicurarlo dai 18 anni fino alla pensione di cittadinanza. Se non era questo l’obiettivo, forse devi considerare che qualcosa non ha funzionato. Ho sentito dire ‘La Meloni ci toglie il reddito e ci costringe ad andare a rubare’. Tra il reddito e rubare forse un’opzione di andare a lavorare forse dovresti prenderla in considerazione”, ha detto rispondendo idealmente a un servizio televisivo dove una donna si lamentava del taglio al sussidio in manovra di bilancio.
L’obiettivo del governo, ha ribadito Meloni, è quello di “aiutare persone a uscire dalla povertà con il lavoro: il lavoro porta ovunque, il reddito di cittadinanza ti tiene dove sei, non c’è scampo”,