I militari di Israele hanno ucciso in palestinese nel West Bank in un raid alle prime luci dell’alba. Nel blitz sarebbero state ferite anche sei persone.
Arrestato anche il figlio di un comandante della Jihad islamica imprigionato ad agosto. Con le ultime uccisioni il 2002 diventa l’anno con più morti palestinesi dal 2005.
Scorre ancora sangue in Cisgiordania, dove un 23enne palestinese di nome Omar Manah ha perso la vita durante gli scontri coi militari israeliani. Lo hanno ucciso durante un raid in un campo profughi (Dheisheh) vicino a Betlemme.
A riferire la notizia è stato il quotidiano Haaretz. Secondo il ministro della Salute palestinese, durante un’operazione i soldati hanno aperto il fuoco verso Omar Manah colpendolo al petto. Sei altri palestinesi sono rimasti feriti.
Sempre in Cisgiordania, a Jenin, riporta invece l’agenzia di stampa palestinese Safa, stamattina i soldati hanno arrestato in un’operazione separata Yahya al-Saadi, figlio del comandante della Jihad Islamica Palestinese Bassam al-Saadi. Lo hanno bloccato dopo degli scontri.
Il padre Bassam al-Saadi era stato arrestato ad agosto, sempre a Jenin, imponendo pesanti restrizioni sulle comunità al confine con Gaza. Dopo circa cinque giorni di restrizioni, l’esercito israeliano ha fatto partire l’operazione Breaking Dawn, con la quale ha colpito obiettivi della Jihad islamica nella Striscia di Gaza. I miliziani palestinesi hanno risposto lanciando più di mille razzi contro Israele. Nell’escalation sono morte 49 persone (inclusi 17 bambini) e almeno altre 360 sono rimaste ferite.
Alla fine di agosto per Bassam al-Saadi è arrivata l’incriminazione. L’arresto del figlio Yahya al-Saadi giunge dopo il lancio del razzo di un giorno prima. L’ordigno è partito dalla Striscia di Gaza verso Israele. Pochi giorni prima Muhammad al-Saadi, uno dei comandanti della Brigata Jenin della Jihad islamica palestinese, è stato ucciso a Jenin durante scontri armati con le forze israeliane.
L’ultima escalation israeliana segue una serie di uccisioni avvenute nell’ultima settimana, compresa quella di due fratelli. Con le ultime morti il conto dei caduti nei territori palestinesi occupati quest’anno sale alla cifra di 208 palestinesi, 156 dei quali uccisi in Cisgiordania e nel settore orientale di Gerusalemme. Un bilancio che fa del 2022 l’anno con più morti palestinesi dal 2005.
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