L’irruzione in campo di Mario Ferri durante la partita Portogallo-Uruguay ha fatto il giro del web. Cosa è successo al “Falco” dopo essere stato fermato dalla sicurezza?
Gli appassionati di calcio avranno già sentito il nome di Mario Ferri. Conosciuto anche come “Il Falco”, è un noto invasore di stadi italiano che si è guadagnato una certa notorietà per le sue prodezze nei campi di calcio italiani ed europei, fino ad arrivare in Qatar.
Nato a Pescara nel 1987, Ferri vanta nel suo curriculum l’irruzione durante la finale del Mondiale per club tra Inter e Mazembe del 2010. Nello stesso anno ha invaso il Marassi nel corso della partita Sampdoria-Napoli. Nel 2014 è stata la volta della Coppa del mondo, in occasione della partita Belgio-USA.
Tre anni più tardi si è presentato sul campo durante il match Napoli-Juventus gettando una sciarpa in direzione di Gonzalo Higuain, accusato di tradimento dai tifosi azzurri per via del suo trasferimento nella Juventus. Nelle scorse ore il video della sua invasione nel corso della partita Portogallo-Uruguay in Qatar ha fatto il giro del web. “Il Falco” è tornato a colpire, lanciando un messaggio.
L’invasione dello stadio in Qatar
Ferri ha sempre sfoggiato la sua maglietta da Superman durante le sue incursioni. Questa volta, però, ha aggiunto le scritte “Save Ukraine” e “Respect for Iranian Woman” rispettivamente sul fronte e sul retro della maglia. Inoltre ha fatto svolazzare una bandiera della pace che – come spiegato lui stesso – era riuscito a portare con sé nascondendola nelle mutande.
Lo “show” di Ferri è stato interrotto dall’intervento della sicurezza, che lo ha scortato fuori dal campo. Cosa è successo al “Falco” dopo la sua irruzione? Lo ha raccontato lui stesso in un’intervista a Fanpage, spiegando di essere stato portato “nella sala della polizia fino a fine partita”.
Il racconto di Mario Ferri
L’invasore di stadi è rimasto stupito quando Gianni Infantino ha fatto il suo ingresso nel posto. Il presidente della FIFA e Ferri si erano già visti in occasione dell’invasione del “Falco” nello stadio dei Mondiali del 2010. Questa volta, però, l’invasore l’aveva veramente “fatta grossa”.
“Mi sono scusato con lui perché era un messaggio a cui ci tenevo tanto” ha spiegato Ferri che, durante la sua irruzione, si era sentito “come guardia e ladri”. La sua osservazione ha strappato una risata ad Infantino. Il presidente alla fine lo ha aiutato ad uscire dalla scomoda situazione in cui si era infilato.
“Io ho mandato solo un messaggio di pace e se mi avessero arrestato, si sarebbe andato a creare un caso diplomatico che poteva rovinargli il Mondiale” ha dichiarato Ferri in conclusione.