In Germania mancano gli operai, il governo apre ai migranti

La Germania ha bisogno di forza lavoro qualificata, pronta quindi una riforma della cittadinanza e agevolazioni per chi sceglie di venire a lavorare nel Paese. 

Il governo federale tedesco ha un grosso problema con la manodopera: mancano operai qualificati nel Paese. Per questo motivo l’esecutivo ha deciso di lanciare una grande campagna per il reclutamento di personale con tanto di conferenza stampa tenuta dal cancelliere Olaf Scholz, dalla ministra dell’Interno Nancy Faeser  e dai responsabili di migrazione, rifugiati e integrazione del governo.

Il nostro scopo è fare della Germania il Paese d’immigrazione più moderno in Europa” ha dichiarato il ministro del lavoro Hubertus Heil. L’obbiettivo è quello di attirare migranti da tutto il mondo che siano in grado e abbiamo attitudine nello svolgere un tipo di mansione che i tedeschi stanno decisamente ignorando. Una bozza di legge è già al vaglio del governo con l’obbiettivo di aprire il mercato del lavoro agli extracomunitari, il testo sarà probabilmente approvato all’inizio del 2023.

LA MANCANZA DI OPERAI

Secondo i dati diffusi dalla Camera di Commercio tedesca, la Germania ha bisogno di almeno 260mila operai ogni anno, secondo l’Agenzia Federale del Lavoro i lavoratori necessari sarebbero quasi il doppio: 400mila. Il Paese ha un enorme numero di pensionati che hanno finito molto presto l’età lavorativa, una media molto al di sotto degli standard europei, e per questo motivo deve coprire questo buco con nuovi operatori.

UN PAESE APERTO

Dobbiamo veramente volere l’immigrazione della manodopera qualificata, perché l’arrivo del personale giusto assicurerà il benessere della Germania” spiega Heil, aggiungendo che “si tratta di una riforma dovuta da tempo, perché in coalizione con la Cdu nei governi di Angela Merkel un passo del genere era impensabile“. Il ministro propone a chi vorrà venire nel Paese per lavorare una permesso di soggiorno decisamente agevolato con corsi di formazione professionale e garanzia di esperienza lavorativa di almeno due anni, oltre ovviamente a una buona conoscenza della lingua tedesca, giovane età e collegamenti familiari o amicali con residenti.

In più è molto probabile che il Governo decida di riformare l’accesso alla cittadinanza tedesca rendendola più agevole, magari dopo un periodo di residenza di appena 5 anni nel Paese a tutti i migranti che non prendono sussidi statali, che hanno dimostrato un senso di appartenenza al luogo in cui risiedono e hanno pagato regolarmente le tasse.

La proposta di legge prevede anche la creazione di nuove sezioni negli uffici migrazione delle ambasciate tedesche all’estero. Secondo la Camera di Commercio la necessità è così alta che il mercato dovrebbe aprirsi anche a persone non qualificate che possano però formarsi direttamente in Germania, oltre all’abolizione del tetto salariare.

A opporsi a questa scelta c’è il partito Fdp, di ispirazione cristiano-democratica, il quale sostiene che potrebbe esserci il rischio di una immigrazione incontrollata in Germania. Il partito si è comunque detto disponibile a discutere la proposta e ammesso le necessità del Paese di nuova forza lavoro.

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