Far pagare il conto della cena di Natale a figli e nipoti: è l’idea venuta quest’anno a una nonna americana.
La notizia ha scatenato una marea di commenti sui social. Molte le critiche per la scelta della nonna. Ma lei si difende: «È per dare una lezione di vita».
Per lei il Sun ha già tirato in ballo nientemeno che Ebenezer Scrooge, il taccagno protagonista assoluto del celebre racconto di Dickens che odia il Natale, da lui considerato una scocciatura e una perdita di tempo dal momento che non gli fa guadagnare il becco di un quattrino.
In effetti lascia un po’ interdetti la storia della signora Caroline Duddridge, la nonna americana che per risparmiare si è inventata un sistema al quale in tanti, soprattutto sui social, non hanno risparmiato critiche. La signora Caroline, da brava nonna 2.0, ha pensato di cogliere l’occasione delle imminenti feste di Natale per dare quella che a suo giudizio è una importante lezione di vita ai suoi familiari, anche ai più piccini.
Per Natale nonna Caroline (cinque figli e nove nipoti) ha pensato di far pagare una quota ai membri della propria famiglia per partecipare al classico cenone natalizio. Non perché non sia in grado di cucinare: Caroline Duddrige, una nonna vedova di 63 anni, solitamente ama preparare i suoi manicaretti a figli e nipoti che in cambio non le fanno certo mancare gioia e amore.
Obbligo di quota anche per i bimbi di tre anni
Il motivo, come si vedrà più avanti, è un altro: la nonna americana rivelando la sua intenzione di far pagare la cena di Natale ai propri familiari ha scatenato, come era facile prevedere, una marea di commenti – per lo più critici – sui social. Ha deciso infatti di far pagare una quota a tutti i suoi familiari, adulti o piccini che fossero. Così a figli, nipoti, fratelli e sorelle toccherà versare una quota se vogliono prendere parte al cenone di Natale.
Il tariffario di nonna Caroline parla chiaro: 18 dollari per gli adulti. Cena scontata invece (6 dollari) per i più giovani dai 9 ai 12. Ma anche i più piccoli (sic!) dovranno versare un obolo per partecipare: per accaparrarsi un posto a tavola i bimbi di tre anni dovranno versare la loro brava quota di 3 dollari.
I social scatenati
La cosa ha scatenato i social suscitando, assieme ai soliti frizzi e lazzi, anche una buona dose di incredulità. Ma nonna Caroline è convinta della sua decisione e tira dritto. Forse discepola (più o meno consapevole) di Milton Friedman, l’economista ultraliberista vincitore del Nobel nel 1976, vuole insegnar loro che «non esistono pasti gratis».
Così si è giustificata la nonna spiegando la sua decisione: «Alcune persone potrebbero pensare che non sia corretto far pagare la mia famiglia per mangiare a Natale, ma secondo me è un’importante lezione di vita. Ai nipoti più grandi, ad esempio, piace aiutarmi ed è giusto che capiscano che le cose si devono guadagnare».
Caroline, che informa di aver ricaricato anche il costo dell’elettricità sul prezzo del cenone, conclude dicendo: «Secondo me è importante che ognuno capisca che anche se siamo una famiglia, il cibo non lo può offrire solo chi cucina».
È il caso di dirlo: decisamente le nonne di una volta, ultimo rifugio in un mondo crudele, non ci sono più. Forse un giorno si racconterà ai bimbi: «C’era una volta una nonna che non faceva pagare ai nipotini le cene a Natale… »? Speriamo francamente di no.