Scoperto gruppo suprematista e filonazista: si scambiavano anche immagini pedopornografiche

Sgominato un gruppo di giovani che su Telegram inneggiavano alla violenza razziale esaltando lo stragismo di matrice terroristica.

A ottobre per lo stesso motivo era finito in manette anche un giovane pugliese pronto a sacrificarsi “a difesa della razza bianca”.

Tre arresti, due in carcere e uno ai domiciliari. È il bilancio dell’operazione della polizia di Stato contro un gruppo di giovani accusati di un gruppo Telegram che incitava alla discriminazione e alla violenza su base razziale, etnica e religiosa. Nel gruppo si faceva apologia di gravi crimini inneggiando anche a omicidi e stragi di stampo terroristici. E per non farsi mancare nulla si diffondeva anche del materiale pedopornografico.

Da qui l’indagine della polizia, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova, che ha portato all’esecuzione delle tre misure cautelari nei confronti di altrettanti minorenni. Sono in corso le perquisizioni degli investigatori della Digos, coordinati dal pubblico ministero Federico Manotti, e dalla collega Gabriella Dotto, oltre che del gruppo specializzato soggetti deboli della Procura. Gli investigatori stanno eseguendo le perquisizioni nei confronti di alcuni minorenni a Torino, Lanciano e Sanremo, per dare esecuzione ai decreti emessi dalla Procura presso il Tribunale per i minorenni di Genova.

Le indagini sono condotte dalla Digos di Genova e dal Servizio per il contrasto all’estremismo e terrorismo interno, della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione della Polizia di Stato, insieme al Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Liguria e del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.

Dall’esaltazione del Führer alla pedopornografia

Nel gruppo di Telegram ci si scambiava una corposa quantità di materiale suprematista di ogni genere: contro gli stranieri, contro le donne, contro gli omosessuali. Non mancava nemmeno un grande classico dell’odio in rete: la propaganda antisemita e filonazista. In più si condivideva perfino la pedopornografia. Nella chat Telegram, denominata Blocco Est Europa, si esaltavano le stragi. Tutto ad opera dei tre ragazzi arrestati, che non perdevano occasione per manifestare la loro ammirazione per Adolf Hitler. Alcuni di loro avevano anche lanciato una «campagna di addestramento» al tiro con armi ad aria compressa. Come bersaglio per le loro esercitazioni usavano immagini di cariche dello Stato. Si esercitavano in zone abbandonate del capoluogo ligure «nell’ottica di un progetto stragista di enormi dimensioni alle Istituzioni». È quanto si legge, riferisce La Stampa, nell’ordinanza del gip.

A finire in manette, lo scorso 27 ottobre, era stato un giovane pugliese accusato di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale e di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Era in contatto col gruppo suprematista americano “The Base” e si diceva pronto all’“estremo sacrificio” per la difesa della razza bianca. Si era fatto promotore del “suprematismo bianco”, attraverso video e manifesti affissi a Bari con immagini di Hitler, svastiche e messaggi antisemiti.

Anche lui molto giovane, gli investigatori lo hanno identificato grazie al monitoraggio di gruppi virtuali suprematisti e di estrema destra collegati a “Sieg Heil”. Così si chiama il canale usato per diffondere messaggi neonazisti, antisemiti, misogini.

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