La norma definita da molti “liberticida” è stata rivista dall’esecutivo e sarà limitata ai soli eventi musicali non autorizzati. Il testo è all’esame del Senato e arriverà alla Camera entro la fine dell’anno.
Cambia il decreto Rave voluto dal governo dopo le pesanti critiche sulla possibilità di limitare la libertà in Italia, oltre che di risultare incostituzionale. Il decreto sarà applicato solamente a eventi di tipo musicale non autorizzati e non sarà esteso dunque alle manifestazioni di piazza. Cambia anche il numero dell’articolo che non sarà più il 434 bis ma il 633 bis.
L’emendamento appena approvato in CdM afferma il reato per “chiunque organizza e promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici e privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento quando dall’invasione deriva un concreto pericolo per la salute o l’incolumità pubblica a causa dell’inosservanza delle norme su droga, sicurezza e igiene” si legge nel testo. Sono quindi escluse le manifestazioni pubbliche di studenti o altri tipi di occupazione non autorizzata.
Sono salvi anche gli eventuali partecipanti all’evento, mentre non cambia la pena per gli organizzatori, che rimane dai 3 a 6 anni, con annessa multa da mille a 10mila euro ed è “sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato, nonché delle cose che ne sono il prodotto o il profitto“. Restano anche possibili le intercettazioni, circoscritte alle eventuali indagini sull’organizzazione dell’evento.
Per il ministro della Giustizia Carlo Nordio “con quest’emendamento al decreto-legge anti-rave, il Governo perfeziona la norma, rendendo più efficace il contrasto delle condotte illecite che si vuole perseguire“. E aggiunge “In questo modo la condotta illecita risulta ora riferita a situazioni precise, compiutamente definite, nei loro tratti di offensività, rispetto ai quali si giustifica il maggiore rigore sanzionatorio“. Il decreto legge Rave si trova attualmente all’esame del Senato e arriverà alla a Camera dopo Natale, probabilmente tra il 27 ed il 28 dicembre così come deciso dalla riunione dei capigruppo di Montecitorio.
La scelta di intervenire con questa nuova normativa era stata spinta dalla stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni in seguito al rave party di Modena dello scorso mese. La festa abusiva in un capannone abbandonato si era conclusa con la denuncia di 14 organizzatori e il sequestro di un sistema audio del valore di 150 mila euro. La premier aveva chiesto pesanti sanzioni per questo tipo di eventi e così è stato, ma la normativa partorita a ottobre era apparsa, non solo agli occhi dell’opposizione, eccessiva e liberticida. Oggi arriva finalmente una correzione.