Il nuovo anno che sta quasi per cominciare porterà qualcosa di inevitabile, una sorta di 2×1 figlio dei nostri tempi, quelli dove navigare online è d’obbligo.
Così, mentre gli ultimi utenti italiani si preparano per l’avvento del nuovo digitale terrestre senza più possibilità di scelta, fra la vecchia codifica di trasmissione e quella nuovo (attualmente ancora un po’ ibrida) il 2023 sarà caratterizzato da uno standard in via di sviluppo, il DVB-I.
Digitale terrestre di nuova generazione con internet incorporato. Una nuova frontiera da esplorare. Il DVB-I rappresenta l’intersezione tra la trasmissione televisiva lineare e lo streaming multimediale su internet, che offre la possibilità di fornire servizi televisivi lineari a dispositivi connessi a Internet. Una specifica che definisce la segnalazione di servizi e contenuti TV o radio lineari forniti su banda larga, l’accesso ai servizi di TV lineare forniti dalla banda larga in modo coerente con il loro accesso ai servizi di TV lineare, i metadati ei meccanismi per presentare le guide elettroniche ai programmi. Non solo.
Il DVB-I è un’integrazione dei servizi lineari forniti dal sintonizzatore DVB basato su RF e dei servizi lineari forniti dalla banda larga, tutto in un’unica offerta coerente a cui si accede attraverso un’unica interfaccia utente coerente. Insomma, un metodo per i regolatori televisivi nazionali oi loro rappresentanti, operatori e licenziatari di marchi per offrire un elenco di servizi affidabili, legittimi, autorizzati e regolamentati. Mediaset ha già fatto sapere che inizierà la fase di sperimentazione in quattro canali, talmente importanti che fanno capire indirettamente l’interesse che suscita questo nuovo modo di vedere la tv: Canale 5, Italia 1, Rete 4 e 20.
Questi quattro canali, chiamati a fare da apripista per il nuovo modello con internet incluso, arriveranno nelle case degli italiani direttamente via IP, se possibile in multicast, e lo faranno con prestazioni eccellenti e in maniera del tutto integrata con la lista canali, che finalmente diventa compiutamente ibrida. In pratica, il DVB-I è stato creato per consentire un facile accesso allo streaming video dei canali lineari su Internet per fornire la stessa esperienza user-friendly che si gode attraverso la TV lineare.
La Germania è stata una delle prime a intraprendere questo nuovo percorso, è già in fase avanzata e un progetto pilota sta dimostrando che l’implementazione dei servizi DVB-I è facile anche se servirà un nuovo device, soprattutto se si dispone già di sistemi di riproduzione dei dati SI (Service Information). Nel pilota DVB-I tedesco c’è già un bouquet considerevole con il quale vale la pena utilizzare il DVB-I. Lo standard definisce principalmente i metadati e si basa anche su tecnologie consolidate come DVB Broadcast, DVB-DASH e HbbTV, una serie di implementazioni client, sia su televisori ibridi che su client IP puri. Ora toccherà all’Italia.
https://www.dday.it/redazione/44383/ecco-come-funziona-il-dvb-i-canali-internet-nella-lista-dtt-ad-aprile-2023-parte-mediaset-ma-serve-un-tv-nuovo
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