Non c’è mai pace con Elon Musk, specialmente da quando ha avuto la brillante idea di acquistare Twitter e di diventare molto più noto alla comunità di internet. Le sue azioni, visto che sono state ben più che ambigue, non sono passate inosservate agli occhi di nessuno.
E come se questo non fosse sufficiente, addirittura delle compagnie tech sono state messe in difficoltà propriamente a causa sua. Ma in che modo è possibile che ciò sia successo esattamente, e perché mai Elon Musk dovrebbe essere la causa di tutti i mali?
A seguito dei vari problemi scatenati da Elon Musk e la sua nuova piattaforma, ovvero Twitter, il Senato americano potrebbe promulgare una nuova legge per la regolazione delle società simile a quelle dell’uomo più ricco del mondo. La notizia arriva nel momento in cui il Congresso ha avvisato l’imprenditore dicendogli di sistemare i suoi “dilemmi” prima che siano costretti ad intervenire.
Questa proposta servirebbe a tenere sotto controllo le multinazionali tecnologiche con sede in America, evitando che possano fare quello che vogliono in pratica. Lo afferma il senatore del Partito Democratico Ed Markey, che era entrato in una profonda polemica con lo stesso Elon Musk diverse settimane fa per quanto riguarda i verificati blu su Twitter.
La storia è andata così: dopo che un reporter del Washington Post aveva creato un finto account Twitter a suo nome sfruttando i glitch dei sistema di Twitter, che di fatto hanno permesso a chiunque, per poco tempo, di ottenere un profilo verificato sulla piattaforma. La risposta del CEO di Twitter al Senatore è stata un semplice e ironico tweet, coerente probabilmente con la personalità esilarante di Elon Musk.
Ed è da questa ragione che Ed Markey ha deciso di analizzare a fondo la piattaforma blu avviando una severa indagine nei suoi confronto, riuscendo a farlo grazie al supporto di numerosi altri politici del Partito Democratico. Se ci è riuscito, come è facilmente pensare, sicuramente anche altre persone non erano d’accordo su ciò che stava diventando Twitter.
E nel frattempo che le indagini andavano avanti, lo stesso senatore ha inviato una lettera formale a Elon Musk, chiedendo di rispondere ad una serie di interrogativi entro il 25 novembre. Ovviamente non c’è stata alcuna risposta alle richieste del politico, che ha deciso di sottoporre la questione al Congresso per poter risolvere la faccenda una volta per tutte.
La vicenda pubblica si conclude con questa risposta provocatoria da parte di Ed Markey: “Elon Musk risponde ai miei tweet ma non riesce a farlo alle mie lettere. La lettera poneva una scadenza a ieri [il 25 novembre; ndr] e poneva delle domande di base sui sistemi di verifica di Twitter. Il Congresso deve porre fine all’era dell’auto-regolazione delle Big-Tech, che si è rivelata fallimentare, e approvare leggi che mettano la sicurezza in rete fuori dalle grinfie dei miliardari“.
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