Dopo che il CEO di Tesla Elon Musk ha rilevato il social introducendo nuove misure, alcuni utenti, in disaccordo con questa nuova linea, si sono diretti verso altre piattaforme. Ecco cosa sta accadendo
Come tutti sappiamo, Elon Musk, CEO di Tesla, ha recentemente rilevato la piattaforma social Twitter apportando una serie di licenziamenti e introducendo nuove misure sul social che non tutti gli utenti hanno condiviso.
Diversi utenti, infatti, si sono indignati per il piano di licenziamenti che ha visto parecchie persone perdere il lavoro, o per il modello di abbonamento a pagamento che Musk ha introdotto. Queste scelte hanno quindi portato alcuni utenti, delusi da Twitter, a migrare verso altre piattaforme. Nello specifico, molti si stanno trasferendo su Mastodon, rete “non in vendita”.
Si tratta di un social non molto noto fino a fine ottobre, e che ora sta diventando popolare tra quegli utenti “delusi”, agitati per il futuro di Twitter. Maston, secondo l’esperto di tecnologia Vincenzo Cosenza, ha oltrepassato i 7 milioni di utenti registrati, molti dei quali sono approdati sul social ultimamente.
Per la giornalista Carola Frediani, esperta in cybersicurezza, le community che si stanno trasferendo su Mastodon sono soprattutto due, ossia i giornalisti e la cybersicurezza internazionale.
Mastodon è stata prodotta sei anni fa dallo sviluppatore tedesco Eugen Rocko, ed è un social decentralizzato e gratuito. Non ci sono pubblicità al suo interno. Consente ai suoi utenti di unirsi a una community a scelta a seconda dei vari interessi che ha, con la comunità che decide le sue regole.
Molti utenti, che hanno provato questo passaggio, dicono che ciò che li scoraggia, tuttavia, è che si tratterebbe di una piattaforma non molto intuitiva, e che non è semplice creare un account. Altre persone criticano il fatto che la moderazione dei contenuti avvenga a unica discrezione degli amministratori del gruppo, mettendo in evidenza il rischio di scelte arbitrarie.
Tuttavia, non c’è solo Mastodon come alternativa a Twitter. Altre piattaforme che potrebbero essere interessanti per chi non accetta le nuove regole introdotte nel social sono Blueskuy, nuovo social creato dal cofondatore di Twitter Jack Dorsey, o Cohost, che garantisce che i dati personali dei suoi utenti non verranno mai venduti.
E ancora ci sono Tumblr o Clubhouse, che hanno avuta una certa popolarità nei dibattiti online. Per or, tuttavia, pare che nessuna di queste app competa con Twitter, che a fine giugno aveva quasi 238 milioni di utenti attivi ogni giorno.
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