Ecco gli audio delle prime chiamate di richiesta di soccorso al 112 dopo la frana di sabato scorso a Casamicciola, quartiere di Ischia, l’isola è avvenuta la tragedia.
Sono le telefonate del giorno della tragedia, persone che chiedono aiuto per quanto sta accadendo sull’Isola. La prima telefonata arriva verso l’alba di sabato mattina. Siamo a Ischia, un cittadino chiede l’intervento del 122: “Telefono da Casamicciola, c’è stata una frana enorme“. “Dove?” risponde l’addetto del 112. “Io sto a Rarone, via Celario. Una frana grossa, proprio a fianco casa mia. Non posso uscire di casa, sono bloccato. Da quello che vedo sono passate macchine e pure case” risponde il cittadino.
L’addetto cerca di tranquillizzare, non ha ancora preso coscienza della gravità della situazione: “Veniamo subito, voi uscite se vi sentite in pericolo”. “Vedrete che di telefonate come questa ne riceverete molte perché, vi assicuro, voi non avete idea di cosa è successo” gli risponde preoccupato. Ma eccone un’altra . In un’altra telefonata a parlare è una donna: “Chiamo da piazza Bagni, sopra il supermercato, c’è di nuovo la frana. Dovete chiamare i pompieri, è tutto allagato“.
In un’altra ancora più drammatica si sente “Sopra il supermercato c’è una nuova frana, è di nuovo tutto allagato”, dice una signora mentre un uomo allarmato dichiara “è stata una grossa frana, io non posso uscire da casa, sono bloccato“.
LA DENUNCIA DELL’EX-SINDACO
E ora arriva anche la denuncia dell’ex-sindaco di Ischia alle istituzioni Giuseppe Conte (solamente un omonimo del leader del Movimento 5 Stelle) che afferma: “Il 22 novembre avevo scritto al prefetto di Napoli, al commissario prefettizio di Casamicciola, al sindaco di Napoli Manfredi e alla Protezione Civile Campania, segnalando il pericolo in cosiderazione dell’allerta meteo arancione, e chiedendo l’evacuazione della zona a rischio. Nessuno mi ha risposto”.
Conte dice di avere scritto una pec a cui non ha mai ricevuto risposta. “Dopo l’alluvione del 2009 non c’è stato alcun intervento, o almeno nessuno significativo – sostiene – nonostante i fondi stanziati per la sicurezza negli ultimi anni: 180mila euro per la pulizia degli alberi, 3 milioni e 100 per un intervento a monte dell’abitato Casamicciola (nel 2010-2012) e un lavoro messo a disposizione dalla città metropolitana per mettere in sicurezza del bacino dell’alveo Larita nel 2018. E ancora manca inoltre da anni l’annunciato piano per il dissesto idrogeologico della zona”.