“Voglio andare a scuola”, ma viene ridotta in schiavitù: arrestati il padre e la madre della ragazzina. La minorenne era obbligata a chiedere l’elemosina davanti a un supermercato.
Un incubo, quello vissuto da una ragazzina di soli 14 anni. Un destino tormentato, impostogli dai genitori e che non voleva accettare: per questo, dopo le continue vessazioni avvenute tra le mura domestiche, la giovane ha trovato il coraggio e la forza di denunciare tutto.
Se la sono ritrovata davanti in lacrime, gli agenti di polizia: immediatamente raccolta la sua testimonianza, per il padre e la madre sono scattate le manette. L’arresto è stato disposto dopo tutta una serie di verifiche e accertamenti, che hanno confermato i racconti della ragazzina.
L’incubo della 14enne: “Voglio andare a scuola”, costretta all’elemosina
Si sono conclusi nel corso della mattinata di sabato gli accertamenti, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, da parte degli agenti della polizia di Stato del IV distretto San Basilio. Eseguita così l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del tribunale nei confronti di un uomo e una donna, marito e moglie (entrambi di nazionalità bosniaca), genitori della giovane 14enne.
I due sono gravemente indiziati dei reati di riduzione o mantenimento in schiavitù e di lesioni personali gravi, perpetrati ai danni della figlia minorenne. Per l’uomo il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere, mentre per la donna sono stati disposti gli arresti domiciliari.
I due avrebbero infatti ridotto in schiavitù la ragazzina: picchiandola e costringendola a chiedere l’elemosina davanti a un supermercato di zona, i due continuavano a vessarla entro le mura domestiche, all’interno di un appartamento nel quartiere di San Basilio. Le indagini erano scattate ad ottobre, quando la ragazzina, in lacrime, si era recata disperata dalla polizia. Invece di essere mandata a scuola, la ragazzina sarebbe stata obbligata anche a svolgere lavori domestici non adatti alla sua età, e contro la sua volontà.
Ridotta in schiavitù e promessa in sposa contro la sua volontà
Oltre alle vessazioni e i continui maltrattamenti che la ragazzina era costretta a subire (soprattutto quando non riusciva a portare a casa abbastanza soldi), i genitori avevano anche organizzato per lei un matrimonio combinato. Sempre da quanto emerso dalle testimonianze della giovane, infatti, la 14enne sarebbe stata promessa come sposa a uno sconosciuto in cambio di una cospicua somma di denaro. Subito dopo la denuncia, la ragazzina è stata allontanata dal nucleo famigliare, ed è stata portata presso una struttura protetta dove viene ospitata tuttora.