Luci e ombre su WhatsApp: l’applicazione di messaggistica istantanea numero uno al mondo, nonostante le tante buone notizie di cui si è resa protagonista nelle ultime settimane, recentemente è stata al centro di un fatto di cronaca molto grave.
E’ successo infatti che in rete sia stato reso pubblico un enorme database che contiene milioni, anzi centinaia di milioni, di numeri di telefono che utilizzano questa app.
Non si tratta tuttavia di un attacco hacker, ma di un attacco effettuato da cybercriminali che hanno utilizzato una tecnica chiamata scraping che permette di estrarre i dati da diversi siti web e poi inserirli in un unico grande database. Un database che, nello specifico, contiene in questo momento ben 487 milioni di numeri di telefono. Chiaramente tutto questo non è meno grave di un attacco hacker, dal momento che si tratta pur sempre di una violazione della privacy delle persone che sono coinvolte, ma è probabile a quanto si apprende che questi numeri verranno invece utilizzati a scopi di marketing, phishing e spam
Web scraping ai danni di utenti WhatsApp
Il web scraping è una tecnica informatica di estrazione di dati da un sito web per mezzo di programmi software. Di solito, tali programmi simulano la navigazione umana nel World Wide Web utilizzando l’Hypertext Transfer Protocol o attraverso browser, come Internet Explorer o Mozilla Firefox. Nonostante si sappia come funziona questa tecnica di furto di dati, è ancora un mistero come i malintenzionati siano riusciti a carpire tutte le informazioni di questo mezzo miliardo di utenti. Ma chi ha messo in vendita i dati ha ammesso che “hanno usato la loro strategia“, in modo molto criptico, ma al momento non si è scoperto altro.
Il furto di questo mezzo miliardo di dati è stato di grandissima portata, dal momento che non solo è stata coinvolta una gran quantità di persone, ma questi numeri provengono nientemeno che da 84 Paesi in tutto il mondo. I 5 Paesi più colpiti sono l’Egitto, con 44,8 milioni di individui, seconda l’Italia con 35,7 milioni di numeri di telefono rubati, al terzo posto ci sono gli Stati Uniti con 32,3 milioni di numeri rubati, poi l’Arabia Saudita con 28,8 milioni di recapiti rubati e quinta posizione per la Francia con 19,8 milioni di numeri rubati.
Per proteggersi da questo tipo di attacchi, anche se ormai c’è poco da fare circa il furto di questi numeri di telefono, è sicuramente utile attenzionare gli utenti a non divulgare le loro informazioni private a eventuali numeri sconosciuti, non rispondere e non messaggiare. E soprattutto bloccare eventuali mittenti poco raccomandabili.