Frana Ischia, le ultime ore di Eleonora Sirabella: la telefonata disperata al padre, la richiesta d’aiuto prima di perdere la vita sotto la forza della montagna di fango. Ancora si cerca il corpo del compagno, il marinaio Salvatore Impagliazzo.
Il maltempo ha travolto l’isola di Ischia, con un fiume di fango che raggiunto e devastato diverse abitazioni. Dai sindaci dei comuni dell’isola arriva l’appello a limitare gli spostamenti per la propria incolumità e per non ostacolare i soccorsi. Nel frattempo, il Consiglio dei Ministri dichiara lo stato di emergenza per un anno, e stanzia 2 milioni di euro per sostenere la comunità in ginocchio.
E proseguono incessantemente le operazioni di recupero e soccorso. Sono tanti ancora i dispersi, con quasi 200 i rimasti sfollati. Si contano poi due morti accertati: l’ultimo cadavere è stato recuperato qualche ora fa, ed è stato rinvenuto all’interno della sua stessa abitazione. Si tratta di una bambina di circa 5 o 6 anni. Mancano all’appello, però, i suoi famigliari. La prima vittima accertata, invece, è una ragazza di 31 anni. Si chiamava Eleonora Sirabella, e poco prima del disastro che l’ha uccisa aveva chiesto aiuto a suo padre.
La telefonata al padre, la frana
La prima vittima è stata identificata nella tarda serata di ieri, sabato 26 novembre: si tratta di Eleonora Sirabella, 31enne residente dell’isola. La giovane donna, viene riportato, aveva cercato di chiedere aiuto al padre, che purtroppo non è riuscito a portarla in salvo. Aveva chiesto aiuto all’uomo con una telefonata, fatta poco prima che l’ondata di fango la travolgesse.
Il padre della vittima vive a Lacco Ameno, non lontano dall’abitazione della giovane. La 31enne viveva insieme al suo compagno, Salvatore Impagliazzo, marinaio finito anche lui tra i dispersi della tragedia di Casamicciola. La casa della coppia è situata nella zona del Rarone, la parte alta di Casamicciola, e si trova vicino alla frattura principale della montagna che ha causato la frana. Pochi attimi dopo la fine della telefonata, l’abitazione è stata raggiunta da un fiume letale di acqua, terra e detriti. Data la vicinanza con il luogo d’origine della frana, è probabile che la 31enne abbia potuto sentire, prima di finire travolta, i rumori della montagna di fango che stava venendo giù.
L’arrivo sul posto, il ritrovamento del corpo
Con quella richiesta disperata d’aiuto, il padre della giovane, insieme al figlio, si è precipitato verso la casa di Eleonora: ma all’arrivo in via Celario, l’unica cosa che è riuscito a distinguere è stato soltanto un cumulo di detriti. Un muro troppo alto, impossibile da sorpassare in macchina. Sia il padre che il fratello di Eleonora sono rimasti bloccati a qualche centinaio di metri di distanza da casa sua, aggrappati alla speranza che nonostante fossero arrivati troppo tardi, la giovane potesse essere ancora viva.
Una speranza che si è frantumata qualche ora dopo. Con l’intenso proseguire delle ricerche, nel corso della notte verso piazza Maio è stato ritrovato, in mezzo alle macerie, un cadavere: era quello della 31enne, scaraventato dalla forza del fango a diversi metri di distanza dalla sua abitazione. Del compagno, però, ancora nessuna traccia. Continuano a lavorare senza sosta i soccorritori, nella speranza di ritrovare, possibilmente ancora in vita, tutti coloro che ancora mancano all’appello.