La Procura di Reggio Emilia investiga contro ignoti per comprendere chi sia stato complice dei genitori, dello zio e dei due cugini. Sugli abiti dello zio trovate tracce di Dna della ragazza.
Secondo le ipotesi della procura di Reggio Emilia, non sarebbero stati solo i cinque parenti di Saman a cooperare per toglierla di mezzo, ma ci sarebbero altri complici. Ecco perché la procura ha deciso di un’aprire un’ulteriore inchiesta contro ignoti, con le ipotesi di reato di delitto, sequestro, e aver nascosto il cadavere.
Diverse risposte potrebbero giungere già dagli esiti degli esami medico legali che vanno avanti. Nel frattempo, si continua a scavare per recuperare quello che si presume essere il cadavere di Saman. La città di Novellara intende compiere un gesto simbolico in omaggio a Saman, sparita da un anno e che gli investigatori pensano sia stata assassinata il 30 aprile 2021, ossia conferirle la cittadinanza onoraria. Si attende la delibera del Comune.
Diecimila firme, intanto, sono state raccolte online per chiedere che anche il Governo compia un gesto nei confronti della giovane, dandole la cittadinanza italiana postuma. Nel corso degli scavi per cercare il corpo della ragazza, sono emersi anche degli oggetti che il Ris si occuperà di esaminare, ossia un mozzicone di sigaretta, parti di tessuto e due bottiglie.
Nel frattempo, il dna di Saman sarebbe stato rinvenuto sugli abiti che lo zio della ragazza indossava tra il 30 aprile e il 1° maggio, la notte in cui sarebbe occorso il presunto omicidio. A confermare questo fatto sono alcuni esami svolti dal Ris sugli abiti sequestrati il 5 novembre 2o21 dai militari dell’Arma nella casa in cui viveva lo zio.
In nessun vestito, tuttavia, è stato trovato del sangue umano. Questo fa ipotizzare che il corpo della ragazza non sia stato fatto a pezzi come era venuto fuori da alcune confessioni che uno dei cugini di Saman aveva fatto a un detenuto in carcere, dando quindi più credito all’ipotesi che la ragazza sia stata strangolata. Sul giubbotto dello zio Danish, sono state rinvenute anche tracce di uno dei due cugini.
Un giornalista pakistano, Ahmad Ejaz, è stato colui che ha pensato l’iniziativa di conferire la cittadinanza a Saman. Il giornalista, nei mesi addietro aveva tradotto dei messaggi tra Saman e il suo ragazzo:«Mi veniva da piangere. In uno di questi messaggi scriveva: è arrivato l’ordine dal Pakistan di uccidermi, ma io voglio i miei documenti per potermi sposare con il mio fidanzato».