Tutto dovrebbe procedere secondo i piani dell’agenzia spaziale, ma qualcosa non pare essere andata come previsto. Orion, difatti, non sta dando segni di vita dal momento che le comunicazioni sono improvvisamente scomparse.
Questo ha causato non pochi timori negli operatori che si stavano occupando di rimanere in contatto con la navicella. Che sia la fine per la missione Artemis I? È ancora presto per affermarlo: ecco che cosa è successo.
Da quando ha avuto inizio la missione Artemis ci sono stati dei piccoli problemi, ma nulla che impedisse alla capsula Orion di procedere regolarmente restituendoci video e immagini di grande impatto. Tuttavia, sembra che abbia perso la comunicazione con il centro di controllo in maniera inaspettata.
È accaduto alle 7:09 del 23 novembre 2022, momento in cui Centro di Controllo Missione dell’agenzia spaziale statunitense ha perso la comunicazione dei dati tra la capsula Orion e la Terra in maniera inaspettata. La situazione ha destato non pochi sospetti visto e considerato che non avrebbe dovuto avere luogo per nessun motivo.
Per fortuna la connessione è stata poi ristabilita 47 minuti dopo. L’attimo è successo nel momento in cui il Deep Space Network era in una fase di riconfigurazione, procedura che però era già stata eseguita diverse altre volte dal lancio di Artemis I, senza mai causare problemi. La soluzione è stata molto semplice: riconfigurare il DSN dal lato di Terra.
Attualmente non si conoscono le cause di questo ambiguo incidente, ecco perché gli ingegneri sono al lavoro per capirle ed evitare che possa succedere nuovamente in futuro. Al di là di questo imprevisto sembra che la capsula sia in ottime condizioni e la missione stia proseguendo come previsto. Anche i dati che erano in corso di trasmissione sono stati inviati in seguito.
Ma cosa ha scoperto la capsula Orion sino ad ora? Nulla di eclatante, tuttavia le foto in alta definizione lasciano intendere che la missione stia procedendo molto bene. Non per niente la minima distanza rilevata dalla superficie del satellite naturale è stata pari a 130,5 km. Da lì, dunque, è iniziato il percorso per l’orbita retrograda che la riporterà verso la Terra nei prossimi giorni.
Le immagini rilasciate purtroppo non sono le foto migliori che potremmo vedere sulla Luna, probabilmente perché gli orbiter sono gli unici specializzati nell’eseguirle con assoluta accuratezza. La navicella, invece, usa soltanto le proprie fotocamere per rilevare immagini che servono alla navigazione, e devono essere provate sul campo per validarne la capacità di ripresa in diverse condizioni di luce.
Mettendo da parte questo discorso per il momento, speriamo che in futuro Orion possa continuare la missione in tutta tranquillità. La NASA sta monitorando minuto dopo minuto quello che succede, quindi non ci perderemo nulla della vicenda. Nel frattempo, speriamo che la compagnia – seguendo Orion – riesca a scoprire sempre più informazioni rilevanti in merito al suo viaggio spaziale.
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