E’ un periodo di grandi trasformazioni in casa Amazon, semplicemente l’e-commerce più famoso, cliccato, toccato (via smartphone) al mondo.
Amazon e l’Italia: storia di un amore a prima vista. Un numero per capire quanto l’e-commerce più popolare al mondo ha attecchito nel Belpaese: la potenziale base di acquirenti nel nostro Paese è di circa 60 milioni di abitanti. Non solo.
Anche da prima della pandemia il fatturato di Amazon in Italia si esprime in miliardi di euro, è qui che Amazon ha deciso di lanciare quattro micro magazzini, continuando nella sua strategia che si concentra sulla soddisfazione degli utenti con i suoi magazzini. Uno dei primi fu quello di Castel San Giovanni, in Emilia-Romagna, nel 2011. Poi Avigliana (in Piemonte nel 2016), in un crescendo rossianiano, ecco Passo Corese (nel Lazio), Vercelli, le lombarde Milano e Origgio nel 2017. Casirate d’Adda (sempre in Lombardia) nel 2018, quindi il ritorno in Emilia-Romagna, a Parma. Ora si sale di livello.
Tutto va bene per l’ultimo miglio. Basta che non sia benzina
Milano, Napoli, Genova e Bologna le città scelte dal colosso di Seattle fondato dal milionario Jeff Bezos (attualmente il quarto uomo più ricco al mondo per fatturato, secondo l’autorevole Forbes), nonché uomo dell’anno nel 1999 proprio in virtù dell’importanza che sta ricoprendo Amazon. Quattro città e un nuova frontiera per il gigante dell’e-commerce. Che ha deciso di curare maggiormente il famigerato ultimo miglio, con consegne nei centri storici, utilizzando mezzi elettrici.
Hub di micromobilità, così sono state chiamate, diverse da quelle precedenti, nate per un obiettivo: rendere le consegne più sostenibili, con mezzi a impatto zero e tagliando così consumi e inquinamento acustico. “I trasporti sono una componente fondamentale della strategia di Amazon per raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2040, impegno che abbiamo assunto con il Climate Pledge”.
Così parlò Gabriele Sigismondi, country director di Amazon Logistics Italia, riguardo alla nuova iniziativa di del colosso di Seattle in Italia, che ha deciso di puntare su quattro città diverse fra loro ma unite sotto un unico tetto. “Questi hub di micromobilità – continua il country director di Amazon Logistics Italia – consentono di aumentare l’efficienza delle nostre strutture esistenti e della flotta di veicoli elettrici dei nostri fornitori, e stanno già trasformando il modo in cui vengono effettuate le consegne ai clienti nelle aree a elevata densità”. I viaggi saranno infatti effettuati principalmente con dei cargo scooter elettrici, ma anche bike e perfino a piedi. Tutto, insomma, ma non la benzina.