Le Fiamme Gialle di Asti hanno posto sotto sequestro una Ferrari F430 finta. In realtà si trattava di una Toyota MR2 Coupé che l’uomo aveva modificato in modo artigianale
«Una rosa non potrà mai essere un lillà», diceva André a Lady Oscar in una famosa scena del cartone animato. E così, rivestire una Toyota di rosso non basterà a renderla una Ferrari. Eppure, qualcuno ha tentato di compiere la magia: un ragazzo di 26 anni di Asti è stato bloccato dalle Fiamme Gialle mentre era alla guida della sua “Ferrari”.
Tuttavia, a osservare con molta più attenzione quell’auto, i finanzieri si sono resi conto che, sotto quella fiammante uniforme rossa che caratterizza le automobili di Maranello, era occultato il motore di una Toyota MR2 Coupé, trasformata totalmente sia dal punto di vista della carrozzeria, sia per quel che concerne gli accessori esterni.
Questo tipo di Toyota è spesso usata dai falsari per farla diventare una F430 e, online, è possibile comprare kit di trasformazione, che danno la garanzia di ottimi esiti dal punto di visto estetico, come nel caso della Ferrari tarocca scoperta ad Asti.
Le sostituzioni che hanno poi prodotto come risultato tale contraffazione accurata, hanno riguardato tutta una serie di accessori esterni, come stemmi, loghi, pezzi meccanici quali, nello specifico, cerchi, pinze freno, cofano anteriore e posteriore, nonché il volante. Tutti pezzi che in apparenza erano quasi uguali a quelli della nota auto sportiva con il Cavallino Rampante.
Dopo una serie di perizie sulla vettura, i periti hanno dato conferma della contraffazione. L’auto è stata posta sotto sequestro e il padrone del mezzo denunciato alla Procura locale, quella di Asti, per uso non autorizzato di marchi di fabbrica registrati.
Da quanto si apprende da un’inchiesta dell’Agenzia delle accise, delle dogane e dei monopoli, l’anno scorso sono stati posti sotto sequestro 6,3 milioni di parti contraffatte con un aumento del 77% in confronto a due anni prima, ossia al 2019. I sequestri di auto e moto consistono, in media, nello 0,5% dei sequestri e sempre lo scorso anno, sono cresciuti del 20% in confronto al 2019 e del 190%, sempre secondo quanto riporta il sondaggio, in confronto al 2020.