Russia minaccia un taglio del gas verso l’Europa a partire dalla prossima settimana: per Mosca, l’Ucraina avrebbe impedito la consegna di 52,2 milioni di metri cubi in Moldavia. Kiev, però, nega ogni accusa.
La Russia ha minacciato di limitare le forniture di gas all’Europa occidentale attraverso l’unico gasdotto che collega ancora le regioni, avvertendo che potrebbe ridurre i flussi attraverso l’Ucraina già a partire dalla prossima settimana.
Gazprom ha infatti accusato nelle scorse ore l’Ucraina di aver trattenuto un quantitativo gas destinato alla Moldavia, attraverso le linee che attraversano il paese; per questo, la società russa ha avvertito attraverso un comunicato ufficiale che la riduzione delle forniture potrebbe avere avvio dal 28 novembre.
Le accuse di Mosca parlano di 52,2 milioni di metri cubi di gas trattenuti e inizialmente diretti in Moldavia ; dal canto suo, Kiev ha negato ogni responsabilità, assicurando che i volumi sono stati trasferiti “completamente”. Se il disequilibrio, fra gas diretto in Moldavia e quello effettivamente consegnato, non verrà risolto entro la giornata di lunedì 28, “inizieremo a ridurre i rifornimenti”.
Secondo quanto viene riportato dal Financial Times, Mentre i flussi russi diretti in Moldavia costituiscono soltanto una piccola percentuale di quelli in transito in Ucraina, è probabile che qualsiasi minaccia all’ultimo tracciato del gasdotto verso l’Europa occidentale possa sconvolgere i mercati energetici a causa dell’inizio della stagione invernale.
Tom Marzec-Manser della società di consulenza energetica ICIS ha affermato che mentre la minaccia di Gazprom si indirizzerebbe soltanto (almeno per il momento) solo ai volumi russi diretti in Moldavia attraverso i condotti che passano per l’Ucraina, potrebbero essere previsti in seguito ulteriori tagli da parte della compagnia. “L’industria teme che, per questo inverno, la Russia possa minacciare i rimanenti flussi verso l’Europa occidentale che passano attraverso l’Ucraina”, ha detto Marzec-Manser. “Abbiamo visto in passato come anche dei piccoli tagli alla fornitura possono trasformarsi in tagli più grandi nel giro di poco tempo, e allo stato attuale delle cose l’Europa non è ancora fuori pericolo in termini di forniture di gas che serviranno per i mesi più freddi”.
La Russia è stata accusata di “armare” le sue forniture di gas all’Europa come gesto di rappresaglia contro il sostegno che l’Occidente fornisce all’Ucraina. Dopo l’invasione su vasta scala perpetrata da Mosca del mese di febbraio, Gazprom ha chiuso tutti i gasdotti diretti all’Europa occidentale, compresi quelli che aggirano l’Ucraina come il Nord Stream 1: soltanto uno è stato lasciato ancora in funzione. Le forniture sono state ridotte a poco più del 10% del livello prima dell’invasione, alimentando così la crisi economica in tutto il continente.
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