Amazon Tax, ecco la tassa che sarà un vero salasso per piccole aziende e privati: come funzionerà?

La chiamano Amazon Tax, anche se ancora non è stata varata, ma se ne parla piuttosto insistentemente a Palazzo Chigi. 

Ed anche se il nome non è definitivo, sicuramente il colosso dell’e-commerce sarà il primo a pagarla.

Amazon – Androiditaly.com

Ma andiamo con ordine: di che tassa stiamo parlando? Si tratta di un’imposta che il Governo Meloni starebbe pensando di introdurre sulle consegne a domicilio derivanti dagli acquisti online, necessaria per ricavare soldi per la legge di Bilancio, soprattutto nei confronti di quelle consegne effettuate con mezzi inquinanti. In realtà si tratterebbe di una sorta di appendice alla web tax del 2019 introdotta nel 2019 dal governo Conte, che non ha fruttato molto alle casse dello Stato. Ma la domanda che in moltissimi si pongono è: chi dovrà pagare questa nuova tassa?

Un’altra tassa: e chi la paga?

Secondo fonti ben informate, la tassa avrebbe il duplice scopo di generare ricavi ma anche di salvare i piccoli negozi sempre più indeboliti dall’e-commerce. Infatti gli acquisti online costituiscono una concorrenza pressoché imbattibile che le piccole e medie imprese non possono contrastare, alla quale si aggiunge l’inflazione che sta facendo il resto. Secondo queste stime, entro il 2025 10 mila piccoli negozi saranno costretti a chiudere, mentre l’e-commerce produce ogni anno un giro d’affari di quasi 60 miliardi di euro.

Amazon Tax, chi la paga? – Androiditaly.com

Dunque la tassa in questione andrebbe a colpire il sistema delle consegne degli acquisti online, ovvio però solo se fatte con mezzi “non ecologici” come auto, furgoni e mezzi di trasporto non ibridi o elettrici. E’ questo infatti il motivo per cui il governo preferisce chiamarla Green Tax, anche se Amazon Tax la rende sicuramente più riconoscibile. Ovvio che ci sarà una soglia di fatturato sotto la quale la tassa non sarà applicata: allo scopo di proteggere le PMI, si penserà a colpire infatti solamente i Big del commercio online.

Non si è ancora parlato della cifra esatta dell’aliquota della tassa, ma sembra che si aggirerà tra il 10 e il 20% e colpirà ogni sorta di articolo acquistato online, fatta eccezione per i generi alimentari, che invece non saranno tassati e anzi, sui quali il Governo sta per abbassare anche l’aliquota dell’IVA. Ma c’è anche chi è preoccupato dagli effetti di questa tassa, che potrebbe “porre un freno a un settore strategico come quello del digitale, che già sta subendo un rallentamento a causa dell’inflazione e dell’aumento dei costi tecnologici e di gestione dell’intera rete e anche le piccole e medie imprese, che hanno trovato nel digitale in questi ultimi anni una risorsa strategica per lo sviluppo del loro export“. Parola di Roberto Liscia, presidente di Netcomm, a commento dell’operazione.

Pietro Santercole

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