La lunga campagna contro la pirateria online sta continuando senza sosta, e i risultati si stanno vedendo molto facilmente. Le forze dell’ordine sono state in grado di svolgere un lavoro mai visto prima, forse il più utilitario svolto soltanto nel 2022.
Ora, grazie alle continue pressioni fatte dall’FBI, sono stati direttamente arrestati i gestori di altre piattaforme conosciute che adesso non avranno più possibilità di funzionare. Ma a quali portali dovremo dire addio per sempre?
L’FBI, dopo una lunga ricerca effettuata nel corso di queste settimane, ha chiuso uno dei siti illegali di e-book più grande al mondo e arrestato due cittadini russi che lo gestivano da oltre 10 anni. A comunicarlo è stata la corte federale di Brooklyn del Dipartimento di Giustizia, che ha affermato che Anton Napolsky e Valeriia Ermakova sono accusati di violazione di copyright, frode telematica e riciclaggio di denaro.
Parliamo del sito di Z-Library, che è stato messo offline e sequestrato nel giro di pochissimo tempo; è un duro colpo per coloro che ne facevano uso, e che adesso dovranno farne a meno per ovvie ragioni. Ne parla anche Michael J. Driscoll, il Vice-Direttore in carica della FBI, che ci dice in merito a questo argomento che: “Si presume che gli imputati abbiano gestito un sito web per oltre un decennio il cui scopo principale era fornire proprietà intellettuale rubata in violazione delle leggi sul copyright“.
Prima della sua chiusura Z-Library si considerava la più grande biblioteca del mondo poiché contava 11 milioni di libri in formato elettronico, inclusi articoli di riviste accademiche, che gli utenti potevano scaricare in modo completamente gratuito. L’operazione, data la portata dell’evento, ha portato alla chiusura anche altri 249 domini web ad essa correlati.
Secondo i dati ufficiali la piattaforma era diventata molto popolare soprattutto tra gli studenti che trovavano libri di testo da scaricare illegalmente in formato digitale, e in modo del tutto free come se non fosse sufficiente. Addirittura persino TikTok era diventato un mezzo pubblicitario importante, tant’è che sul social l’hashtag #zlibrary conta 19 milioni di visualizzazioni.
Breon Peace, il procuratore degli Stati Uniti per l’Eastern District di New York, ha voluto rilasciare un commento importante sulla vicenda. A tal proposito ha spiegato cosa hanno fatto, mettendo in mezzo anche altre figure del settore: “Gli imputati hanno approfittato illegalmente del lavoro che hanno rubato, spesso caricando opere entro poche ore dalla pubblicazione, e nel processo hanno vittimizzato autori, editori e librai“.
La situazione è analoga a quello che è accaduto a TNTVillage, una piattaforma contenente decine di migliaia di libri, film e altri contenuti protetti da copyright che contava solo in Italia oltre 1 milione di utenti. Comunque sia la storia non è ancora finita, perché i contenuti dei siti illegali pare che si siano riversati sul darkweb: l’FBI ha ancora molto su cui lavorare.
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