Nella manovra approdata in consiglio dei ministri non ci sarà spazio per il taglio dell’Iva ai beni di prima necessità.
L’alternativa è una “carta risparmio” concessa dai comuni alle famiglie in difficoltà.
Approdato in consiglio dei ministri il testo della legge di bilancio, la prima del governo Meloni. Al documento di programmazione economica si affiancherà anche un decreto fiscale. Al suo interno dovrebbe contenere parte delle misure per reperire le necessarie coperture finanziarie.
In manovra dovrebbe trovare spazio anche lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a mille euro. Gli scorsi giorni alcuni esponenti del governo avevano spiegato che il ricavato dall’incasso delle cartelle sarebbe stato inferiore al costo degli oneri di riscossione.
Uscendo da Montecitorio, la premier Giorgia Meloni ha rimandato a una “conferenza stampa” l’illustrazione delle singole misure della legge di bilancio. Nei giorni scorsi è stato delineato l’impianto centrale del testo: si va verso una manovra da circa 32 miliardi di euro, in gran parte (per due terzi) destinata a alleggerire l’impatto del caro energia, in particolare con la proroga di provvedimenti già in vigore e con l’introduzione di nuove misure a beneficio dei redditi più bassi.
“Ci sarà un aumento delle pensioni minime”, ha annunciato il vicepremier Antonio Tajani, al termine del vertice di governo sulla legge di bilancio. L’esecutivo pensa a un aumento a 600 euro e alla rivalutazione delle pensioni alte. Nel testo potrebbe esserci anche una misura di decontribuzione per i giovani assunti fino a 35 anni.
Non dovrebbe rientrare invece nella manovra, fa sapere l’AGI sulla base di fonti parlamentari della maggioranza di centrodestra, l’ipotesi di togliere l’Iva da beni di prima necessità (pane e latte). In alternativa dovrebbe esserci l’introduzione di una specie di ‘carta risparmio’ erogata dai comuni alle famiglie in difficoltà economiche. Dovrebbe essere stanziato un fondo ad hoc di circa 500 milioni. Verrà invece ridotta al 5% l’Iva sui prodotti per l’infanzia e per gli assorbenti.
Un’altra ipotesi sul tavolo del governo è quella di aumentare, anche se in misura limitate, le imposte sul tabacco tradizionale.
Ci sarà sicuramente, come più volte annunciato, la stretta sul reddito di cittadinanza, ridotto da 12 a 8 mesi per gli ‘occupabili’. Quanto al cuneo fiscale, si va verso un possibile taglio tutto a favore dei lavoratori, con la conferma del 2% e l’estensione al 3% per i redditi più bassi. Per il capitolo pensioni, il governo sembra orientato verso un anno ‘ponte’ di quota 103 (62 anni di età più 41 anni di contributi), in vista di una riforma generale del sistema pensionistico. Dal primo dicembre dovrebbe arrivare anche lo ‘sconto’ di 10 centesimi sulle accise della benzina, che però sembra non riguardare gli autotrasportatori. Tra manovra e decreto, inoltre, dovrebbero trovare spazio 400 mln per i territori delle Marche colpiti dalla terribile alluvione di metà settembre.
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