Una delle exchange più famose che ci siano in circolazione ha raggiunto l’apice della sua esistenza, diventando soltanto un lontano ricordo.
Non avremo più modo di accedervi per il semplice fatto che sia andata in bancarotta, ma come è potuto accadere? Ecco i dettagli di questo triste epilogo.
Ogni criptovaluta ha il suo inizio e la sua fine, ma tutto può giungere al termine in grande stile. Questo non è il caso di FTX, ovvero uno degli exchange più grandi al mondo che ha dichiarato bancarotta l’11 novembre creando buco non indifferente nel mercato delle criptovalute.
Ma di quale società stiamo parlando? Venne fondata nel 2019 da Sam Bankman-Fried, miliardario americano di 30 anni che è riuscito ad evolverla sino a superare Binance sotto alcuni punti di vista, come il fatto che avessero una fama ben più nota ed una sede principale del tutto rispettabile.
Tuttavia, FTX è giunta al termine della sua carriera dopo la pubblicazione del rapporto finanziario tra FTX e Alameda Research, cioè un’altra compagnia di Bankman-Fried che si occupa però di trading finanziario specializzato in criptovalute.
E Coindesk, entrando in possesso di un documento di bilancio privato, ha scoperto che una fetta del capitale di Alameda Research era composto dai token FTT, ossia dalla criptovaluta emessa dalla stessa FTX. Questo ha dato l’impressione a diversi osservatori che la posizione finanziaria di FTX fosse meno solida di quanto ci si aspettasse.
La dipartita di FTX: gli aiuti non sono stati sufficienti a farla rialzare
Tale notizia, dopo la sua rapida divulgazione, ha costretto gli investitori a ritirare in pochi giorni più di 6 miliari di dollari posseduti sotto forma di FTT, portando FTX a cercare fondi sul mercato. Binance si è era offerta di salvare FTX dal crollo completo, decidendo di comprarla, ma a seguito della verifica dei conti dell’exchange di Bankman-Fried, ha cambiato idea.
Così, dopo una lunga strada travagliata, FTX ha dichiarato bancarotta su Twitter. Dopo la sua caduta alcune exchange hanno subito dei danni non indifferenti, come Crypto.com per esempio, il cui token Cronos è sceso del 28% nella notte tra il 13 e il 14 novembre per poi tornare a salire ma perdendo il 45% del suo valore originale.
Non solo: persino il prezzo base del Bitcoin ha iniziato ad accusare gli effetti della caduta di FTX. Difatti la criptovaluta ha iniziato a scendere da una cima di 17.700 dollari arrivando a toccare il punto più basso proprio ora, ovvero 15.390 dollari. Per fortuna è riuscito a recuperare superando anche i 17.000 dollari, seppur pochi giorni fa il suo prezzo si aggirasse attorno ai 20.400 dollari.
Questa vicenda ci insegna che persino una exchange molto famosa e ricca sarebbe in grado di sprofondare nell’abisso da un giorno all’altro, per cui prestate attenzione a quello che succede nel mondo delle criptovalute: tutto potrebbe cambiare tanto rapidamente quanto lentamente.