In piena notte seminava il terrore tra i passanti minacciandoli con un’ascia. Poi se l’è preda anche con gli agenti di polizia.
Un giovane poco più che ventenne è finito nei guai la notte di domenica scorsa. In casa i poliziotti gli hanno trovato anche della droga. Così è finito agli arresti.
Si aggirava di notte armato di ascia per minacciare i passanti come in un film horror. È successo domenica scorsa, 13 novembre, a Torino. Protagonista un giovane italiano di 21 anni che se ne andava in giro a minacciare la gente con l’arma che si era portato dietro nella zona di corso Orbassano, nella parte sud del capoluogo piemontese.
È qui che è dovuta intervenire la volante della Polizia. Ai poliziotti un passante ha raccontato di essere minacciato da un suo conoscente. Dopo aver raccolto la testimonianza, gli agenti si sono fatti dare la descrizione del presunto autore del folle gesto. Dopodiché è partita la caccia al giovane armato di ascia. Lo hanno rintracciato in via Gorizia. Il 21enne, alla vista dei poliziotti, ha cercato di nascondere un oggetto con manico di legno (che poi risulterà essere l’ascia con cui aveva minacciato i passanti) all’interno di un’auto in sosta.
Fermato dagli agenti, il ragazzo si è dimostrato fin da subito poco collaborativo. Non solo ha opposto resistenza rifiutando di fornire le sue generalità alle forze dell’ordine, ma ha cominciato anche a scalciare. In particolare ha preso a calci uno dei poliziotti e ha continuato con questo atteggiamento durante l’intervento degli agenti.
È scattata anche la perquisizione a casa del ventunenne. Qui gli agenti gli hanno trovato in camera da letto della sostanza stupefacente cannabinoide per un peso superiore ai 150 grammi. I poliziotti hanno rivenuto anche un bilancino di precisione. Alla luce di questi fatti, il giovane è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Contestualmente è stato anche denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria per aver rifiutato di declinare le proprie generalità, oltre che per minaccia e per la violazione delle norme in materia di armi.
Come sempre in questi casi la questura avverte: “Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari; pertanto, vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva”.
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