I Repubblicani tornano ad avere il controllo della Camera dopo quattro anni. Il Gop ha una maggioranza non granitica, ma sufficiente a riequilibrare il Congresso.
Adesso la strada per l’agenda politica di Joe Biden si fa in salita. Tanto è vero che il numero uno della Casa Bianca si è detto subito pronto a lavorare con i conservatori.
Dopo quattro anni la Camera torna in mano ai Repubblicani. Arriva l’ufficialità dopo nove giorni di spoglio delle schede dalle elezioni di medio termine. Col successo in California di Mike Garcia, i conservatori hanno ottenuto la maggioranza alla Camera, conquistando 218 seggi sui 435 che compongono l’aula.
Sono ancora un ballo sette seggi che stabiliranno l’entità politica della vittoria del Partito repubblicano. Che però di sicuro porta a casa la certezza di aver almeno “pareggiato” al Congresso, dato che i Democratici non hanno perso il controllo del Senato. Dove anzi i dem potrebbero crescere di un seggio se il 6 dicembre Raphael Warnock dovesse superare al ballottaggio in Georgia il rivale trumpiano (nonché ex star del football) Herschel Walker.
Strada in salita per il presidente
Il presidente americano Joe Biden si è subito congratulato coi Repubblicani. “Congratulazioni – si legge in una nota diffusa dalla Casa Bianca – al leader McCarthy per la conquista dei Repubblicani alla Camera. Sono pronto a lavorare con loro per ottenere risultati per le famiglie dei lavoratori”.
Esulta su Twitter anche lo stesso Kevin McCarthy, già designato dal proprio partito come futuro portavoce: “I Repubblicani hanno ufficialmente ripreso la Camera del popolo. Gli americani sono pronti per una nuova direzione e i Repubblicani della Camera sono pronti a darla”.
Quando mancando ancora sette seggi da assegnare, in questo momento i Repubblicani sono avanti su tre, mentre gli altri quattro dovrebbero essere appannaggio dei Democratici. Se i risultati parziali dovessero essere confermati, il Gop potrà avvalersi di 221 seggi contro i 214 dei progressisti.
Una vittoria non travolgente
Sul piano numerico si tratta di una maggioranza non certo schiacciante, ma che dovrebbe ad ogni modo consentire ai Repubblicani di mettere i bastoni fra le ruote, fin da gennaio quando si insedierà il nuovo Congresso, all’agenda politica di Joe Biden. Oltre che ad avere più voce in capitolo in campo economico per fronteggiare l’inflazione, arrivata ai livelli più alti degli ultimi quarant’anni.
Dopo appena quattro I Democratici passano dunque il testimone alla Camera. Adesso la Speaker Nancy Pelosi dovrà decidere cosa fare. Potrebbe passare al ruolo di leader di minoranza oppure abbandonare il Congresso e andare a ricoprire il ruolo di ambasciatore in Italia. Un incarico che Biden finora ha tenuto, provvidenzialmente, ancora vacante.