“Boom di droga dello stupro”: l’allarme delle forze dell’ordine

Sette arresti solo nella giornata di ieri con l’accusa di spaccio di GHB, una sostanza inodore e incolore acquistata e diffusa tramite web. Secondo il procuratore di Roma esiste un enorme giro di affari in tutta Europa e la sostanza si sta rapidamente diffondendo anche tra i giovani. 

Si sta diffondendo rapidamente nel nostro Paese la GHB, cosiddetta droga dello stupro, una sostanza stupefacente chimica che si sta facendo largo purtroppo anche tra i minorenni. Un vero pericolo in quanto si tratta di un liquido facile da sciogliere e che è privo di colore e di odore.

In questi ultimi giorni sono state arrestate diverse persone per spaccio di GHB, ieri è toccato a sette indagati che trafficavano la sostanza facendola arrivare dall’Olanda tramite spedizione. Si tratta di Francesco Supino, Domenico Fazzari, Damyan Ilche Tudzharov, Emanuela Falcioni, Gennaro Russo, Marco Locatelli, Gennaro Quasto, Emanuele Bacchi e Giovanni Maria Leone ovvero il figlio di Claudia Rivelli, persone ritenute insospettabili. Durante l’operazione sono stati sequestrati più di 200 chili di GHB da cui era possibile ricavare 400mila dosi. I pagamenti avvenivano on-line tramite la valuta in Bitcoin, per poi rivenderla sempre sul web tramite l’uso di corrieri a domicilio. La droga veniva consumata dai clienti che si rivolgevano direttamente ai pusher presenti nei locali, ignari della compravendita

LE DICHIARAZIONI DEL PROCURATORE

A proposito dell’inchiesta della Procura di Roma che ha portato agli arresti, coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo e condotta dalla Polizia frontiera di Fiumicino in collaborazione con Squadra mobile capitolina, il procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi ha affermato che “a commercializzazione e il consumo delle droghe sintetiche e ‘fai da te’, tra le quali quella dello stupro hanno un grado di maggiore pericolosità rispetto a quelle classiche, sia per la mancanza di strutture per il recupero degli assuntori che per la quasi totale assenza di tossicodipendenti che dichiarano di farne uso“.

Secondo il procuratore “è stato comunque quantificato, in considerazione dello spaventoso volume commercializzato, un enorme giro di affari illeciti in tutta Europa. Le perquisizioni effettuate dalla polizia giudiziaria hanno consentito di rinvenire oltre che il gamma-butirrolattone (gbl), anche altre sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, catinoni, mefedrone, iscritte nella tabella adottata dal Ministero della Salute e dunque molto pericolose per la salute“.

E’ davvero preoccupante come il “fenomeno appaia anche più grave rispetto al consumo delle più note sostanze stupefacenti, sia per la carenza di strutture in grado di fornire dati analitici/ tossicologici specifici e/o programmi di disintossicazione, sia per la scarsa afferenza delle vittime alle strutture sanitarie. Il Gbl è stato in particolare utilizzato per soggiogare la volontà degli ignari assuntori che ne hanno fatto uso e creare in loro uno stato di semi coscienza e amnesia, al fine di abusare sessualmente o per perpetrare violenza e raggiri ma anche per finalità voluttuarie ed è di rapida diffusione negli ambienti socio ricreativi e ludici. A favorire la diffusione della droga dello stupro, si spiega, è la mancata inclusione della sostanza nella legislazione di diversi Paesi europei, tra le tabelle di stupefacente la cui cessione è vietata” afferma Lo Voi.

La produzione e il commercio delle nuove sostanze stupefacenti, come accertato nella fase delle indagini, è stato agevolato dall’utilizzo di tecnologie: è infatti oggi possibile disegnare la propria droga personale, ordinarla via email e riceverla a casa; l’invenzione di stampatori chimici a 3 dimensioni (3D chemical printer) permette di produrre in casa la propria personale al sostanza“.

Dopo gli interventi di repressione sul web in chiaro, gran parte del commercio si è spostato sul dark web e le transazioni sono spesso avvenute mediante l’utilizzo di bitcoin e altre criptovalute. E’ stato inoltre accertato che alcune società on line, con sedi fisiche dislocate in Olanda hanno venduto prodotti solo in apparenza riconducibili alla detersione ed alle pulizie, che di fatto contenevano gammabutirrolattone puro (Gbl). La sostanza stupefacente è stata poi trasportata via aereo in diverse città italiane ed estere” conclude il procuratore.

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