Si parla tanto di pace fiscale, di saldo e stralcio delle cartelle esattoriali. Ma che vuol dire all’atto pratico?
In soldoni, è il caso di dirlo, si tratta di avere uno sconto sulle somme dovute al fisco. Ma non si può applicare a tutti i debiti.
Negli ultimi tempi se ne parla molto, soprattutto dopo la vittoria del centrodestra al voto del 25 settembre. Parliamo della pace fiscale, col saldo e stralcio delle cartelle esattoriali. In pratica si tratta di uno sconto sui debiti col fisco. Ma la riduzione delle somme riguarda soltanto i contribuenti che versano in una situazione di difficoltà economica. E che sono in grado di dimostrarla.
Allo stato attuale il saldo e stralcio interessa solo le persone fisiche. E vale soltanto per alcuni tipi di debiti affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. Lo sconto, oltre a ridurre le somme dovute, porta anche ad azzerare interessi di mora e sanzioni.
Saldo e stralcio: chi può chiederlo?
A poter beneficiare della possibilità di saldo e stralcio dunque sono soltanto le persone fisiche che soffrono di una grave e comprovata situazione di difficoltà economica. Nel dettaglio, i soggetti che possono usufruirne sono i contribuenti con valore Isee (riferito al nucleo familiare di appartenenza) che non supera i 20 mila euro e che, al momento della richiesta di “sconto”, hanno già presentato la procedura di liquidazione di cui all’art. 14-ter della legge del 27/1/2012, n. 3.
Per quali debiti può essere chiesto e il saldo e stralcio
S può chiedere il saldo e stralcio nel caso degli omessi versamenti dovuti in autoliquidazione, sulla base delle dichiarazioni annuali, e quelli che derivano dai contributi previdenziali dovuti dagli iscritti alle casse professionali o alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi Inps.
Per i carichi derivanti dal mancato versamento dei contributi dovuti dagli iscritti alle casse previdenziali professionali, il saldo e stralcio è subordinato all’approvazione di un’apposita delibera pubblicata da ciascuna Cassa sul proprio sito web istituzionale, entro la data del 16 settembre 2019, comunicandolo all’Agente della Riscossione tramite la posta elettronica certificata.
Fino a che importo ci può essere lo stralcio
Con l’articolo 4 del decreto Sostegni, per i carichi fino a 5 mila euro lo stralcio delle cartelle avviene in maniera automatica. Sul piano pratico questo vuol dire che il cittadino non deve fare nulla: tutto verrà gestito dall’Agenzia delle Entrate e dalla Riscossione.
Si tratta comunque di una platea abbastanza ristretta, dato che lo stralcio riguarda solo le cartelle fino a 5 mila euro risalenti al periodo 2000 – 2010 alla data del 23 marzo 2021, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, e i debitori con un reddito fino a 30 mila euro nel 2019.