Missili russi colpiscono il territorio polacco ed uccidono due persone: la guerra in Ucraina rischia di trasformarsi in un conflitto globale ad altissimo rischio. La Polonia è membro NATO, il rischio è l’obbligo di intervento per i paesi membri.
Quello che non sarebbe mai dovuto accadere, all’interno di una guerra drammatica e tutta sbagliata, è successo: alcuni missili russi – o frammenti di missile russo – sono esplosi in territorio polacco, causando due vittime. La notizia, diffusa dalle agenzie nella serata di ieri, è stata rilanciata in tutto il mondo, scatenando il panico per le possibili, drammatiche conseguenze di questa inattesa escalation.
L’articolo 5 del trattato NATO
Cosa sarebbe potuto avvenire di peggio rispetto alla sanguinosa guerra in Ucraina? Un allargamento del conflitto e l’infiammarsi dell’Europa, e poi del mondo. Quello che è successo nella serata di ieri è esattamente la premessa ad una escalation: il coinvolgimento di un paese NATO. La Polonia è un paese NATO, e l’articolo 5 del Trattato Nord Atlantico, siglato nel 1949, prevede che l’attacco ad un paese membro debba essere considerato un atto di guerra nei confronti di tutti i paesi dell’Alleanza: “Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti“ recita infatti l’articolo, “e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall’articolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale”. La NATO potrebbe decidere di considerare effettivamente la caduta dei missili in territorio polacco un’aggressione, e quindi rispondere.
La NATO in allerta, la Russia nega
Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha immediatamente convocato d’urgenza il Consiglio dei ministri per la sicurezza nazionale e la difesa. La Nato, dal canto suo, starebbe valutando le informazioni a disposizione. Per domani è già stata indetta una riunione di emergenza – su richiesta della Polonia – in ossequio ad un altro articolo del trattato di Alleanza Atlantica, il 4: “Le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrita’ territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata”. L’unica notizia certa, al momento, è riferita al luogo dell’impatto dei missili, Przewodow, vicino al confine ucraino, e purtroppo alle due vittime. Secondo alcune fonti una ipotesi al vaglio è quella che si sia trattato della caduta incontrollata di frammenti di missile, colpiti dalle difese aeree ucraine. La Russia sta negando ogni responsabilità, parlando di “provocazione” con l’obiettivo di innescare un’escalation. Secondo il ministero della Difesa russo nessun missile è stato lanciato nei pressi del confine tra Ucraina e Polonia.
Cliccando sul link, le prime immagini degli effetti dell’esplosione: