Secondo la prima testimonianza in aula, della dottoressa di medicina legale Vera Gloria Merelli, della clinica Mangiagalli di Milano, che visitò insieme ad altri due colleghi la giovane che denuncio’ Grillo, i lividi della ragazza sarebbero compatibili con lo stupro.
Tuttavia, uno dei legali dei ragazzi imputati nel processo, ha chiesto se i segni potessero essere compatibili anche con una caduta durante un’attività sportiva. Ecco quanto dichiarato.
I lividi sul corpo della giovane studentessa italo norvegese, che ha denunciato Ciro Grillo e i suoi tre amici per stupro di gruppo, sarebbero compatibili sia con la presunta violenza subita la notte del 16 luglio 2019 sia con eventuali cadute mentre faceva sport. Questo quanto emerso dalla prima testimonianza in aula, nel Tribunale di Tempio Pausania.
La testimonianza è della dottoressa di medicina legale Vera Gloria Merelli, della clinica Mangiagalli di Milano, che insieme ai due colleghi, la ginecologa Marta Castiglioni e la psicologa Laila Micci, visitò la giovane italo norvegese nove giorni dopo la presunta violenza sessuale. L’udienza si celebra a porte chiuse.
Caso Grillo jr. “Quei lividi sono compatibili con qualcuno che le potrebbe avere bloccato braccia e gambe”
“Quei lividi sono compatibili con qualcuno che le potrebbe avere bloccato braccia e gambe”, ha detto la dottoressa in aula. Ma l’avvocato Sandro Vaccaro, legale di Vittorio Lauria, uno dei ragazzi imputati nel processo, ha chiesto se le ferite fossero compatibili anche con una caduta durante una attività sportiva. E la dottoressa non lo ha escluso.