Una vicenda incredibile che ha visto come protagonista una turista 53enne che ha cercato di coinvolgere nelle sue fantasie erotiche una coppietta di fidanzati.
La procura ha chiuso le indagini e ha rinviato a giudizio la donna per le violenze sessuali a danno dei due minorenni sorpresi dalla molestatrice all’interno della struttura sul lago di Garda.
Andrà a processo la donna di nazionalità tedesca, una turista di 53 anni originaria del Brasile, in cerca di emozioni forti. Era andata a ricercare un’avventura estrema in un campeggio sul lago di Garda. Ma non aveva per nulla intenzione di lanciarsi in qualche impervio percorso naturalistico. Tutt’altro: la donna si era fatta prendere dalle sue fantasie erotiche al punto da intrufolarsi all’interno di un bungalow dove riposava una coppietta di fidanzati adolescenti.
Il fatto risale al 27 agosto del 2020. I due fidanzatini minorenni (17 anni lui, 17 lei) stavano soggiornando nel “Rolli camping” di Manerba del Garda. Quando la loro intimità è stata turbata dall’irruzione della 53enne tedesco-brasiliana. Dopo averli spiati da una finestrella laterale, la donna si è introdotta nel bungalow dei due, sorprendendoli alle spalle. Una volta accortisi della presenza dell’intrusa, i due ragazzi le hanno chiesto cosa volesse e cosa ci facesse lì. È a quel punto che, è scritto nel capo d’imputazione formulato dalla Procura di Brescia, che la donna li «ha costretti violentemente ad avere dei rapporti sessuali».
I due fidanzatini sorpresi dalla donna nel bungalow
Prima si è scagliata come una furia contro la 16enne, palpandole il seno dopo averle levato la maglietta. Dopodiché ha cercato di abbassarle gli slip per toccarla nelle parti intime. Successivamente quella che Il Messaggero ha prontamente ribattezzato la “ninfomane del camping”, si è concentrata sul fidanzato di 16 anni, accorso in aiuto della ragazza, al quale ha messo una mano sui genitali. I due minori sono dovuti scappare per sottrarsi alle molestie della donna. Dopo essersi divincolati sono fuggiti e hanno chiesto aiuto alla polizia, intervenuta con una pattuglia.
La donna – in vacanza col marito nella stessa località sul lago di Garda – ha cercato di giustificarsi dicendo di essere entrata nel bungalow perché aveva sentito dei lamenti provenire dall’interno della struttura. Adesso la cittadina tedesca è stata rinviata a giudizio dopo la chiusura delle indagini da parte della procura bresciana. Dovrà rispondere all’accusa di violenza sessuale e lesioni a danno di minori.