Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani invita l’Europa a fare la sua parte, chiedendo che la questione migranti sia affrontata in modo comunitario. E sulle Ong: “Bisogna valutare caso per caso”.
Continua a tenere banco la questione migranti in Europa, dopo le critiche del Governo italiano relativamente alla gestione delle persone che arrivano nel nostro Paese. Dopo che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha tentato di ricucire i rapporti con la Francia dopo le dichiarazioni avventate di Giorgia Mel0ni, oggi è il turno di Antonio Tajani che, a termine del Consiglio Affari esteri di Bruxelles durante un punto stampa al Parlamento europeo, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.
“L’Italia ha posto il tema dell’immigrazione, un problema europeo che dev’essere affrontato e risolto in modo comunitario. Ho posto l’accento non solo sull’immigrazione mediterranea, ma anche su quella legata alla rotta balcanica” dice il nuovo titolare del ministero degli Esteri. “Serve un rafforzamento del codice di condotta che regola l’azione delle Organizzazioni non governative. Queste navi non fanno soccorso in mare, ma si danno appuntamento nel Mediterraneo con i trafficanti, che portano le persone per poi scaricarle proprio su queste navi delle Ong” dice Tajani.
“Un conto è il soccorso in mare, un altro conto avere un appuntamento in mezzo al mare” commenta . “E’ una cosa completamente diversa, soccorrere in mare significa soccorrere dei naufraghi che stanno affogando, l’appuntamento in mare è qualcuno che porta delle persone, fa metà del viaggio e il resto lo fa fare dagli altri“.
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E sui contenuti della riunione del Consiglio, dichiara che “Non siamo entrati nel dettaglio, è stato un dibattito politico sul ruolo che l’Europa deve avere sull’immigrazione. Il tema è stato posto da noi con grande serietà, fermezza e determinazione, ma per risolvere il problema, mai contro qualcuno“. E poi “Settemila chilometri di coste italiane sono una frontiera europea, questo tema deve essere compreso da tutti. Mi sembra che nessuno volesse esacerbare i toni. C’è chi vuole accelerare e chi no, ma la volontà di risolvere è comune“
Per quel che riguarda le Ong, Tajani invita a fare valutazioni “caso per caso. Non è che c’è una regola, le Ong devono rispettare determinate regole, bisogna vedere, ogni fatto è diverso dall’altro. Bisogna raccogliere le informazioni e vedere nei dettagli. Per quel che riguarda gli accordi sui ricollocamenti iniziamo a mantenere le regole che ci sono in attesa di regole migliori“, ha concluso il ministro degli Esteri.