Streaming illegale: ora IPTV e Pezzotto hanno chiuso, maxi retata in tutta Italia da 900 arresti

La pirateria online ha avuto i giorni vontati in questo periodo, e l’ultimo blitz effettuato ne è la prova. Verso chi sono state condotte le ultime indagini?

Streaming illegale: ora IPTV e Pezzotto hanno chiuso, maxi retata in tutta Italia da 900 arresti
La pirateria online è diffusa fin dalla nascita di internet – MeteoWeek.com

La Polizia di Stato ha avviato una operazione che prende il nome di Gotha, la quale consisteva nello svolgere un’importante indagine contro la pirateria audiovisiva. Sono partite dalla Procura Distrettuale di Catania, ma le autorità stanno procedendo in tutta Italia con perquisizioni e sequestri rivolti a una “assocazione per delinquere di carattere transnazionale”.

Hanno partecipato anche i Centri Operativi Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale, i quali stanno procedendo con le indagini su tutta Italia con il preciso scopo di bloccare le attività fraudolente da parte dell’associazione, ancora non meglio dettagliata dalle forze dell’ordine.

Le città interessate sono, in base a quanto è stato dichiarato, le seguenti: “Ancona, Avellino, Bari, Benevento, Bologna, Brescia, Catania, Cosenza, Fermo, Messina, Napoli, Novara, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Siracusa, Trapani, L’Aquila e Taranto“.

Data la gravità della faccenda ha rilasciato un commento anche Andrea Duilio, il CEO di Sky Italia: “Voglio congratularmi con la Polizia Postale per gli importanti risultati raggiunti con l’operazione “Gotha”, che dimostrano ancora una volta quanto la pirateria sia un fenomeno gestito dalla criminalità organizzata. Sky è, e sarà sempre, al fianco delle forze dell’ordine in questa lotta in difesa dell’industria audiovisiva e a tutela di tutti coloro che si abbonano legalmente“.

Maxi indagine in corso: sono quasi vicini ai colpevoli

Streaming illegale: ora IPTV e Pezzotto hanno chiuso, maxi retata in tutta Italia da 900 arresti
Non è la prima volta che sentiamo parlare di queste situazioni – MeteoWeek.com

Allo stato attuale sono soltanto 70 le persone indagate per associazione a delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato“. Gli indagati dovranno anche rispondere ad altri reati come riciclaggio, trasferimento fraudolento di beni, sostituzione di persona, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti.

Ma come agivano? Pare che l’organizzazione fosse composta in modo gerarchico con ruoli ben distinti, oltre che dediti ad uno scopo preciso. L’obiettivo primario era quello di distribuire palinsesti live e contenuti on demand protetti da diritti televisivi, in ambito nazionale e internazionale, tramite il noto sistema di IPTV illegali.

Le procedure della Polizia sono partite da Telegram e dai vari social network, come anche dai siti di bot, canali, gruppi, account, forum, blog e profili che pubblicizzavano la vendita sul territorio nazionale di accessi per lo streaming illegale di contenuti che venivano forniti a pagamento tramite delle piattaforme conosciute.

E per tentare di sfuggire dalle forze dell’ordine, gli indagati hanno fatto utilizzo di applicazioni di messaggistica crittografata, identità fittizie e documenti falsi. In particolar modo circolavano molti ID fake che venivano utilizzati per l’intestazione di utenze telefoniche, di carte di credito, di abbonamenti televisivi e noleggio di server.

Le indagini, al punto in cui si trovano ora, sono arrivate al punto da identificare
solo coloro che hanno rivestito i ruoli apicali dell’organizzazione, cioè i rivenditori dei pacchetti TV. In seguito si pensa che sarà già possibile identificare direttamente le fonti di acquisto originarie.

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