Dopo la richiesta di arresto internazionale da parte dell’Interpol per i genitori di Saman Abbas, attualmente latitanti, dato che non esistono trattati tra Italia e Pakistan per casi del genere, si valutano possibili alternative
Il Pakistan si è mosso in merito al caso di Saman Abbas, 18enne scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) e presumibilmente uccisa dai suoi familiari perché lei non voleva accettare delle nozze combinate.
Dopo l’arresto di tre suoi familiari, all’appello mancano i suoi genitori, latitanti fuggiti in Pakistan il giorno dopo la scomparsa della ragazza. Il governo pakistano ha emesso un ordine di cattura nazionale per i genitori di Saman, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen. L’accusa è di concorso in sequestro, delitto e soppressione cadavere.
A farlo sapere è Maria José Falcicchia, dirigente della seconda divisione Interpol, invitata nella trasmissione Quarto Grado, in onda su Rete 4:«Il Pakistan ha valutato di emettere un provvedimento di cattura nazionale. Nelle scorse settimane, le autorità del Pakistan hanno recepito la fondatezza delle attività svolte in Italia dai carabinieri di Reggio Emilia e dall’autorità giudiziaria supportata dai servizi di cooperazione di polizia. Dopo una valutazione molto lunga per un caso complicato anche per loro e senza precedenti, hanno deciso di fare propria la `red notice´, ossia la richiesta di arresto internazionale già nel circuito Interpol, delegando le autorità di polizia del Punjab, regione dalla quale proviene la famiglia di Saman».
I genitori della ragazza sono latitanti da oltre un anno ormai, dopo l’arresto dello zio Danish, considerato l’autore materiale dell’omicidio e di altri due cugini della ragazza. Tutti e tre sono in carcere a Reggio Emilia. Il prossimo 10 febbraio avrà luogo il processo per la sparizione di Saman Abbas.
Tutti e cinque, inclusi i due latitanti, sono a processo, con l’accusa di sequestro di persona in concorso, delitto e soppressione della salma. I genitori della 18enne erano tornati in Pakistan pochi giorni più tardi il presunto omicidio di Saman e sarebbero nel villaggio in cui vivono, a Charanwala, nel Punjab.
Falcicchia ha spiegato che se dovessero arrestarli, l’Italia ha già fatto domanda di estradizione. «Il Pakistan cita un vecchio trattato del ‘72, ma per noi l’estradizione non è esclusa. Non c’è un attuale trattato firmato da entrambi i Paesi ed esiste l’estradizione di cortesia, una consuetudine internazionale che spesso tanti Paesi adottano».
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