La procura di Genova interrogherà i pm che si recarono nell’ufficio di Rossi, la notte del 13 marzo 2013.
Sono trascorsi quasi dieci anni dalla morte del manager Mps, David Rossi, e ora i tre pm di Siena che si recarono per primi sulla scena di un ipotetico crimine sono finiti sotto inchiesta dalla procura di Genova per “falso aggravato”.
Nello specifico, l’accusa per i tre pm è di aver «manipolato e spostato oggetti» nell’ufficio del manager, che era stato da poco rinvenuto senza vita sotto la finestra di Rocca Salimbeni «senza redigere alcun verbale delle operazioni compiute e senza dare atto del personale di polizia giudiziaria» che con i pm stessi «avevano proceduto in quel sopralluogo».
A riportare la notizia è Il Messaggero:«Le contestazioni riguardano la mancata verbalizzazione della perquisizione, con annessa ispezione informatica e sequestro della stanza usata da Rossi». Per i giudici genovesi, i pm che erano in servizio a Siena quel giorno, con il loro comportamento, avrebbero alterato una possibile scena di delitto: ora saranno sottoposti a interrogatorio e si dovranno difendere dalle suddette accuse.
Questa è la terza inchiesta aperta dopo il decesso del manager Mps. Le prime due sono state concluse da altri gip asserendo con sicurezza che Rossi si uccise. Stessa conclusione fatta dopo l’ultima perizia dei Ris, che hanno ricostruito con tecnologie futuribili la dinamica della caduta di Rossi. Questa terza inchiesta, però, riguarda un altro aspetto, quello del comportamento dei pm di Siena in quella drammatica notte.
L’inchiesta fu aperta nel dicembre 2021, dopo che testimoniò il colonnello Pasquale Aglieco di fronte alla commissione parlamentare che doveva indagare sul caso del manager. A detta del colonnello, i pm Nastasi, Marini e Natalini sarebbero andati nell’ufficio di Rossi prima che arrivasse la Scientifica e avrebbero toccato il suo computer, ribaltato il contenuto del cestino sulla scrivania del manager, chiuso la finestra e risposto a una chiamata sul telefonino del manager Mps.
Il colonnello disse che avrebbe fatto tutto ciò «senza usare i guanti» e quindi avrebbe inquinato la scena di un ipotetico delitto, prima che sopraggiungesse in loco la polizia scientifica per gli accertamenti. Matteo Renzi ha dichiarato in merito a questa inchiesta:«La procura di Genova apre un’inchiesta sui pubblici ministeri senesi del caso David Rossi. Dopo 10 anni. Ma per un garantista questo non è il punto. Chi ha fatto quelle indagini a Siena si deve solo vergognare. Nell’edizione aggiornata del mio libro Il Mostro spiego il perché».