Il ministro dell’Economia e della Finanza ha illustrato davanti alle Commissioni di Camera e Senato i provvedimenti per affrontare il rincaro dei costi dell’energia. Per trovare i fondi verrà ridotto il Reddito di Cittadinanza e il Superbonus edilizio.
Finalmente il Governo Meloni ha stabilito delle misure per affrontare il caro bollette, e in generale i rincari al costo della vista, che stanno affliggendo le famiglie e le imprese italiane. Il provvedimento è contenuto all’interno della manovra economica che verrà stanziata entro novembre. A illustrarne il contenuto è il ministro dell’Economica e delle Finanze in quota Lega Giancarlo Giorgetti davanti alle Commissioni speciali di Camera e Senato.
“Ho dato un termine di massimo 3 settimane ma, ragionevolmente, due mi sembra il target realistico” ha spiegato Giorgetti. Il decreto dispone anche una maggiorazione del 7,3% delle pensioni, calcolato in base agli indici dei prezzi fornito dai dati dell’Istat aggiornati al 3 novembre di quest’anno. Inoltre sarà prorogata fino al 31 dicembre 2022 la riduzione delle aliquote di accisa sul carburante.
“Con il prossimo decreto-legge saranno confermate, anche per dicembre 2022, le misure che riconoscono, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, contributi straordinari, sotto forma di crediti d’imposta, per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale” afferma Giorgetti. “Il Governo è intenzionato a destinare le risorse disponibili per il 2023, circa 21 miliardi, al contrasto della crisi energetica, favorendo al contempo politiche di contenimento dei consumi e di risparmio energetico“.
I FONDI
Per fare questo alcune risorse verranno prese dalla riforma del Reddito di Cittadinanza, che vedrà ridotta la platea dei suoi beneficiari, e dalla riduzione del superbonus edilizio. Sono forti le critiche al RdC che il titolare del Mef definisce una misura “a vantaggio di pochi“. Per questo motivo “sarà rivisto in modo selettivo. Questo governo non ritiene equo destinare una massa di risorse così ingente a una limitatissima fetta di cittadini, per reddito e per prima e seconda casa, queste risorse potevano essere destinate in un altro modo“.
P.IVA E FLAT TAX
L’esecutivo non ha ancora abbandonato l’idea della flat tax nonostante le critiche che sono giunte anche dal mondo dell’economia a questa misura. Per il ministro è possibile una “estensione della soglia di ricavi e compensi che consente ai soggetti titolari di partita Iva di aderire al regime forfetario e un regime sostitutivo opzionale per i contribuenti titolari di redditi da lavoro o di impresa non aderenti al regime forfetario che potranno assoggettare ad aliquota del 15% una quota dell’incremento di reddito registrato nel 2022 rispetto al maggiore tra i medesimi redditi dichiarati e assoggettati all’Irpef nei tre anni d’imposta precedenti“.
PENSIONI
Per quanto concerne il nodo pensioni, le nuove stime definiscono “una diversa ipotesi di indicizzazione, che comporta maggiori oneri per 7,1 miliardi nel 2024 e 5,6 miliardi nel 2025. Se consideriamo il periodo 2022-2025, la spesa per pensioni assorbirà risorse per oltre 50 miliardi” dice Giorgetti. E infine “sicuramente ci sarà una proposta da parte del governo sugli extraprofitti stiamo cercando di mettere a terra un sistema che funzioni e produca risultati” conclude il ministro.
IL COMMENTO DELLA PREMIER
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha illustrato i punti salienti del documento contro il caro energia su un suo post su Facebook. “In 2 settimane abbiamo liberato 30 miliardi per calmierare e coprire il costo delle bollette – afferma la premier -. Abbiamo messo in sicurezza il nostro tessuto produttivo e già domani il decreto che stanzia i primi 9 miliardi sarà in Consiglio dei ministri. Fermare la speculazione è fondamentale: stiamo conducendo anche questa battaglia“.