Il governatore lascia la guida del Lazio dopo 10 anni in cui ha avuto in giunta anche elementi del Movimento 5 Stelle. L’alleanza con i pentastellati è ulteriormente compromessa dalle parole ostili di Giuseppe Conte. Si apre adesso la corsa per la Regione.
“Domani mattina firmerò le mie dimissioni“. Lo aveva annunciato durante la campagna elettorale per le politiche del 25 settembre e così è stato: Nicola Zingaretti lascia la guida della Regione Lazio e rimane parlamentare per il Partito Democratico alla Camera dei Deputati. L’annuncio viene dato durante una conferenza stampa alla sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano della Camera di Commercio. Si apre quindi la campagna elettorale che porterà un nuova giunta nel Lazio, le elezioni regionali dovrebbero tenersi tra febbraio e marzo 2023.
“Alle 4 di questa mattina – afferma Zingaretti – il Consiglio regionale del Lazio ha approvato l’ultima legge di questa consiliatura, una norma importante che chiude alla grande uno straordinario periodo di rinnovamento dell’Istituzione. Questa legge contiene per cittadini, imprese e terzo settore provvedimenti molto importanti: sul costo energetico ci sono aiuti ai cittadini per 25 milioni, per chi vive in case Ater 10 milioni e altri 23 per i Comuni del Lazio. Inoltre sono contento di poter annunciare una svolta epocale per la Capitale: dopo anni di parole la Regione ha concesso la devoluzione dei poteri urbanistici a Roma“.
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All’evento erano presenti tutti gli assessori della giunta tranne le M5S Roberta Lombardi e Valentina Corrado, segno delle problematiche che esistono attualmente tra i dem e i pentastellati. Sulla questione Zingaretti scherza: “Forse c’hanno sonno. Ma non creiamo casi che non ci sono. La maggioranza questa notte ha votato compatta e unita. Il M5s in questi anni è stato una garanzia per governare bene“.
“CONTE ROMPE SENZA MOTIVO”
Ma sulle parole di Giuseppe Conte che rimarcano la distanza tra i due partiti, Zingaretti dice: “Ho ascoltato la conferenza stampa. Conte rompe l’alleanza che governa il Lazio senza motivo perché la Regione non ha mai autorizzato e non autorizzerà l’inceneritore. Questo lo abbiamo già deciso noi, non ce lo dice lui. Lo abbiamo deciso noi da anni e non lo decide certo Giuseppe Conte. Non serve che ce lo ricordi”. E aggiunge “La scelta di Gualtieri riguarda la città anche in vista del Giubileo, per far fronte alla realtà che si è trovato ad affrontare dopo dieci anni di niente“.
E sulla possibilità di riaprire un ponte con i 5 Stella dice “Non ho il compito di costruire l’alleanza del futuro perché chiudo un decennio. Però quello che penso è che io sono un costruttore di unità, contro coloro che l’unità la distruggono per vicende partitiche che fanno un danno ai cittadini. Sono vicende che con il Lazio non c’entrano assolutamente nulla“.
“ABBIAMO GOVERNATO UNITI”
Infine aggiunge “Abbiamo governato insieme da due anni per realizzare un programma con le forze di Azione, di Italia Viva, della sinistra, delle forze civiche, del Pd, del M5s. Quindi, c’è una grande unità e solidarietà che ha portato fino a questa notte a essere utile alla nostra comunità. Quello che sta avvenendo ho l’impressione che non c’entri nulla con i programmi, i contenuti, le scelte. Errare è umano, perseverare è diabolico“.