Cop27, la strategia di Meloni per rendere il Paese più “green”: per l’esecutivo di destra fondamentale è il connubio tra misure di adattamento e mitigazione.
“L’Italia farà la sua parte” nella lotta al cambiamento climatico. Questo è il messaggio lanciato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in occasione del summit ONU Cop27, tenutosi in Egitto.
Il nuovo governo è dunque intenzionato a mantenere tutti gli impegni internazionali presi in precedenza. “L’Italia rimane profondamente impegnata nel percorrere il proprio cammino verso la decarbonizzazione”, ha spiegato Meloni. Se da un lato il nostro Paese vorrebbe percorrere una strada più green, dall’altro però l’esecutivo di destra sarà chiamato a scendere a compromessi con l’ambientalismo se vuole mantenere uno dei suoi punti programmatici – la “sicurezza energetica nazionale”.
Meloni, adattamento e mitigazione per rendere il Paese più green
Un connubio non proprio perfetto, quello dell’ambientalismo internazionale – necessario davanti alle ultime, tragiche tendenze – e del programma sbandierato dal neonato esecutivo. Se infatti il governo Meloni vuole proseguire l’impegno di decarbonizzazione in ottica europea, dall’altro lato è anche intenzionato a “sviluppare la strategia di diversificazione energetica, in stretta collaborazione con diversi paesi africani”.
Intento che si traduce ovviamente nello svezzamento dal gas russo, che andrà sostituito con altre fonti (tra rinnovabili che fossili) strizzando però l’occhio alle trivellazioni nel mar Adriatico, sulle quali si punta a un aumento proprio per accrescere la produzione di gas naturale nazionale. Senza contare la dibattuta questione “nucleare sì, nucleare no” – messa in pausa da Fratelli d’Italia, ma spinta maggiormente dalla Lega.
Ad ogni modo, l’impegno alla lotta al cambiamento climatico è stato preso sul serio. La presidente, sempre in concomitanza dell’ultimo summit, ha infatti ribadito come siano stati aumentati i contributi economici per l’ambiente – si parla di “840 milioni per il nuovo fondo per il clima italiano”, e di “1,4 miliardi di dollari per i prossimi cinque anni”.
Alla luce delle recenti instabilità geo-politiche, tuttavia, la premier ha sottolineato come tale impegno stia comunque viaggiando su due binari paralleli: l’Italia, infatti, “sta bilanciando il suo sostegno finanziario tra le due priorità”, ovvero mitigazione e adattamento al climate change. “Nel 2020 il 56% della nostra finanza climatica complessiva è andato a misure di adattamento, mentre il 44% alla mitigazione”, ha del resto evidenziato la premier.
Premier che, però, sempre durante il suo discorso al summit ha lanciato una frecciata sia alla Cina che alla Russia. Per far sì che la strategia globale sia vincente, del resto, tale impegno deve essere per l’appunto “globale”. Russia e Cina, dal canto loro, si rifiutano invece di unire le forze.