Come saremo tra 1000 anni? La risposta è alquanto inquietante. Il rapporto maniacale con la tecnologia andrà a modificare il nostro aspetto in modo impressionante.
La tecnologia è ormai un aspetto fondamentale delle nostre vite. Che si tratti dello smartphone con il quale andiamo sempre in giro, delle tecnologie usate nel mondo del lavoro o delle nuove trovate che andranno a cambiare le nostre esistenze nei prossimi anni. Non possiamo più farne a meno.
Il rapporto con la tecnologia, da un lato, ci ha certamente semplificato la vita. Dall’altro lato, però, sta avendo degli effetti negativi che non possono essere ignorati. In particolare sulla nostra salute, sia fisica che mentale, ma anche in termini di impatto ambientale.
Mindy, il prototipo dell’essere umano del futuro
In questi giorni sul web si è diffusa un’immagine impressionante che mostra quale sarà l’aspetto dell’essere umano nel 3000. Il nome del prototipo di come diventeremo è Mindy ed è diventato virale in poco tempo, andando ad inserirsi nel dibattito relativo alle conseguenze di un’eccessivo utilizzo delle nuove tecnologie.
L’essere umano, come gli altri animali, ha sempre seguito un’evoluzione legata al processo della selezione naturale. Nei prossimi decenni potremmo vivere una trasformazione decisamente allarmante. Il nostro corpo, compreso il cervello, è destinato ad andare incontro a dei cambiamenti sconcertanti in base a quanto emerso dall’indagine commissionata da Toll Free Forwarding.
La postura di Mindy salta subito all’occhio. Dopo tanti anni passati davanti allo smartphone, al tablet, al pc o alla televisione in posizione scorrette, i nostri corpi si “adatteranno” e finiremo con una gobba sulla nostra schiena. Lo stesso vale per il “collo tecnologico” del prototipo: potete notare che è più largo e corto rispetto alla norma, come risposta allo sforzo dei muscoli che devono sostenere le nostre teste fisse davanti a cellulari e computer.
Il cranio di Mindy si è fatto più grande del nostro, per proteggerla dalle radiazioni alle quali è costantemente esposta. Peccato che il cervello non si sia affatto ingrandito. Anzi, secondo le previsioni gli esseri umani del futuro avranno un encefalo più piccolo. Potendo trovare ogni risposta su Internet, infatti, ci abitueremo ad usare sempre meno il cervello.
A preoccupare sono anche le mani di Mindy: a furia di scorrere tra un’applicazione e l’altra e mandare messaggi, ha sviluppato una sindrome del tunnel carpale. Le sue mani ad uncino, insieme al cosiddetto “gomito a 90 gradi” (tipico di chi passa troppo tempo al computer o al telefono) sono una conseguenza della tendenza nota come text claw.
Infine, gli inquietanti occhi del prototipo sono caratterizzati da una palpebra in più che potrebbe essersi sviluppata per far fronte all’affaticamento degli occhi. Una sorta di protezione dall’esposizione eccessiva alla luce degli apparecchi elettronici.