Diversi gli incontri bilaterali avuti da Giorgia Meloni a margine dei lavori della Cop27, il vertice sul clima in corso di svolgimento a Sharm el-Sheikh, in Egitto.
Il summit si prefigge uno scopo ben preciso: mantenere l’innalzamento della temperatura entro il 2100 a 1.5 gradi. Per il nuovo premier l’incontro ha fornito l’occasione per ‘esordire’ sulla scena internazionale dopo le riunioni della scorsa settimana scorsa a Bruxelles.
L’incontro più atteso è stato quello col presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, che ha fatto gli onori di casa accogliendo il primo ministro italiano con una stretta di mano. Per la prima volta dopo la morte di Giulio Regeni un leader del governo italiano mette piede in Egitto. Il caso di Regeni, come quello legato a Patrick Zaki, è stato uno dei temi affrontati nel colloquio.
La ripresa del dialogo tra Italia e Egitto passa innanzitutto attraverso il capitolo energia e gas. Ma Palazzo Chigi ha voluto ribadire che l’Italia non dimentica quando successo al ricercatore barbaramente assassinato nel 2016 al Cairo. Meloni ha fatto sapere di aver sollevato il tema dei diritti umani nell’incontro con al-Sisi, oltre ai vari dossier (energia, clima, immigrazione). Ma le opposizioni accusano di aver tenuto in secondo piano i casi Regeni e Zaki in nome dell’interesse economico.
Gli altri incontri bilaterali del premier
Non è stato l’unico incontro bilaterale del primo ministro italiano a margine della Cop27. Meloni si è vista anche col primo ministro dell’Etiopia, Abiy Ahmed, col capo dello Stato algerino, Abdelmadjid Tebboune e col segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Al quale Giorgia Meloni ha ribadito il pieno appoggio italiano alla mediazione delle Nazioni Unite in Libia.
Sullo sfondo del summit, oltre ai dossier ambiente, energia e immigrazione, c’è sempre la guerra in Ucraina e la crisi alimentare che tocca soprattutto i Paesi più deboli. In particolar modo l’Africa. Meloni ne ha parlato anche con l’incontro avuto col Cancelliere tedesco Olaf Scholz. Con lui il premier italiano ha affrontato anche il tema della crisi energetica e della gestione dei flussi migratori. Su quest’ultimo dossier l’Unione europea ha inviato l’Italia a agevolare gli sbarchi.
Ieri i portavoce dei ministeri degli Esteri e dell’Interno tedesco, parlando del braccio di ferro tra il governo e la Humanity 1, la nave tedesca ferma al porto di Catania, hanno dichiarato che il salvataggio in mare costituisce un “dovere morale e giuridico e non può essere impedito”. Da giorni il ministro degli Esteri Antonio Tajani è impegnato in una difficile mediazione con Berlino.