Biden all’attacco dei trumpiani: “Democrazia in pericolo, questi repubblicani tra le forze più cupe della storia”

L’inquilino della Casa Bianca torna ad attaccare i repubblicani vicini al grande rivale Donald Trump alla vigilia delle elezioni di medio termine.

I democratici, dati per sfavoriti nei sondaggi, non si danno per vinti e alzano il tono dello scontro politico.

Alla viglia delle elezioni di Midterm tra le più polarizzate di sempre, il presidente americano Joe Biden non ha risparmiato colpi all’ala trumpiana dei repubblicani: “Stiamo affrontando alcune delle forze più cupe che abbiamo mai visto nella nostra storia”, ha detto Biden. L’inquilino della Casa Bianca se l’è presa poi coi “Maga” (acronimo dello slogan trumpiano per eccellenza: “Make America great again”).

“Questi Maga – ha detto Biden – sono fatti di un’altra pasta, questo non è il partito repubblicano dei nostri padri, è una cosa differente”. Il presidente Usa ha incitato a “difendere la democrazia”. Intanto alcuni repubblicani vicini a Trump hanno già iniziato a avvertire che sarebbe molto sospetto se i risultati del voto dovessero tardare troppo.

Biden si è detto ottimista sull’esito delle elezioni di Midterm: “Abbiamo una possibilità di mantenere il Senato e di rafforzarci, e sono ottimista anche sulla Camera”, ha detto il presidente americano durante un ricevimento virtuale per il partito democratico.

Oggi, martedì 8 novembre, gli americani votato per le elezioni di metà mandato che decidono il futuro del Congresso. Verranno rinnovati tutti i seggi della Camera dei rappresentanti e un terzo di quelli del Senato.

L’America chiamata al voto di Midterm

L’opposizione repubblicana è all’offensiva e cavalca le preoccupazioni per l’economia. I repubblicani puntano a ottenere una maggioranza decisiva al Senato e alla Camera. Ma i democratici di Joe Biden, malgrado i sondaggi a loro sfavorevoli e l’impopolarità del presidente, non si arrendono. Perciò alzano il livello della polemica politica per chiamare a raccolta il loro elettorato, denunciando i rivali repubblicani come estremisti impegnati in guerre culturali. L’obiettivo è contenere la sconfitta alla Camere e mantenere un vantaggio al Senato.

A ballare ci sono decine di seggi alla Camera, coi repubblicani che per un pugno di voti potrebbero anche incassare un successo travolgente. A incoraggiarli i sondaggi che parlano di un’America favorevole a una Washington divisa, coi democratici insediati alla Casa Bianca e i repubblicani vittoriosi al Congresso.

Ci sono poi in ballo le poltrone da governatore di grandi stati. Di certo si respira alta tensione, coi democratici che denunciano possibili intimidazioni ai seggi e tentativi di annullare il voto da parte di gruppi repubblicani. Già in tre stati (Pennsylvania, Michigan e Wisconsin) hanno presentato denunce per mettere fuori gioco migliaia di schede anticipate a causa di presunte mancanze. Da parte loro i repubblicani agitano la paura di truffe elettorali alle loro spalle.

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