La settimana scorsa Twitter ha lasciato a casa migliaia di dipendenti. Adesso arriva il (parziale) retrofront.
Musk intanto annuncia altre novità sugli account falsi di Twitter e sui furti di identità.
Dopo il taglio di circa metà del personale, Twitter sta facendo marcia indietro ricontattando decine di dipendenti licenzianti per chiedere loro di ritornare al posto di lavoro. Lo riportano fonti informate all’agenzia Bloomberg. Alcuni di loro erano stati licenziati per errore. Altri ancora, stando alle fonti di Bloomberg, sono stati lasciati a casa prima che la direzione si rendesse conto che il loro lavoro e l’esperienza accumulata avrebbero potuto rivelarsi indispensabili per mettere in piedi le nuove funzionalità del social network pensate dal nuovo proprietario della società, il magnate Elon Musk.
C’era aria di tagli già prima che Musk comprasse la società. La cosa è diventata ufficiale a notte fonda tra giovedì 3 e venerdì 4 novembre, quando i dipendenti hanno ricevuto una mail che il avvertiva dei tagli di personale e che quindi il giorno successivo non avrebbero potuto andare in ufficio. Avrebbero invece dovuto aspettare una mail successiva. Se fosse stata inviata all’indirizzo di lavoro, voleva dire che il dipendente aveva mantenuto il suo posto. Altrimenti, molto semplicemente, che era stato tagliato. Un destino toccato in sorte a metà dei 7.500 dipendenti dell’azienda.
Dopo aver ricevuto la mail un gruppo di ex dipendenti di Twitter ha fatto partire una class action al tribunale di San Francisco contro l’azienda di Elon Musk. Gli ex dipendenti accusano il colosso di non aver mandato il preavviso di 60 giorni fissato dalla legge e di aver appreso del loro licenziamento soltanto venerdì 4 novembre, quando hanno trovato i loro account bloccati.
Ma adesso è arrivato il (parziale) dietrofront sul brutale licenziamento di massa.
Nel frattempo il nuovo patron di Twitter, Elon Musk, proprietario di Tesla e SpaceX, ha annunciato una stretta sugli account ‘fake’ del social network e sui furti di identità. «Ogni cambio di nome provocherà temporaneamente la perdita della spunta blu senza preavviso», comunica il miliardario. Musk ha appena introdotto il pagamento di 8 dollari per avere un account verificato.
Una proposta che gli utenti avanzati di Twitter – i cosiddetti power user – non hanno accolto bene. Ad esempio lo scrittore Stephen King ha scritto in un tweet che lascerebbe la piattaforma piuttosto che pagare per avere la spunta blu. Al momento però Musk sembra non essere preoccupato dalle reazioni negative.
Musk annuncia inoltre che «qualsiasi impersonificazione dove non sia specificata la parola “parodia” sarà sospeso».
Un accurato metodo di verifica «renderà più democratico il giornalismo e darà più potere alla voce della gente», spiega infine il nuovo padrone di Twitter.
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