Il Pianeta Rosso ha ancora molto da offrirci da quel che sembra, e gli scienziati di tutto il mondo lo sanno meglio di chiunque altro. Che cosa abbiamo appena scoperto su Marte, e come mai sembra essere una notizia fuori dal comune? Scopriamo tutti i dettagli in merito: rimarremo impressionati da ciò che hanno da riferirci gli astronomi.
La navicella Mars Express, dopo diverso tempo di stanziamento, è riuscita ad avvicinarsi a Phobos, cioè una delle due lune di Marte. È senza dubbio evento che ha portato alla scoperta di strutture finora sconosciute e che potrebbero finalmente svelare di più sull’origine di questo strano oggetto marziano, del quale per sfortuna si sa ancora poco.
Ma per chi non lo sapesse, Phobos è il satellite più grande di Marte e mai prima d’ora lo avevamo visto così da vicino. Infatti ha avuto un incontro firetto nel vero senso della parola: Mars Express si è avvicinata a Phobos a una distanza di 83 chilometri lo scorso 22 settembre 2022, al punto da essere in grado di analizzare cosa si trova sotto la superficie della luna marziana.
Riuscirci non è stato facile, perché il dispositivo ha fatto utilizzo di una tecnologia avanzata che prende il nome di MARSIS, acronimo di Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding, nonché uno strumento progettato per studiare la struttura interna di Marte, limitandosi a una distanza di 250 chilometri da Marte.
Oltre alla sua funzione base, è anche in grado di inviare delle onde che rimbalzano sulla superficie del Pianeta Rosso, mentre alcune riescono a penetrarvi in profondità così da individuare diversi strati di materia che, ognuno con le proprie caratteristiche e la propria composizione, rimandano indietro un segnale specifico. Così facendo possono effettivamente costatare che ci sia la presenza di un fenomeno specifico nella zona di risposta.
Essersi avvicinati tanto al satellite è un’ottima news: adesso gli astronomi potrebbero raccogliere una quantità di dati inediti tale da consentire loro di capire come le lune di Marte abbiano avuto origine. Ne è entusiasta pure Andrea Cicchetti, ossia un astronomo, che ci fa sapere al riguardo che: “Siamo ancora in una fase iniziale della nostra analisi, ma abbiamo già visto possibili segni di caratteristiche precedentemente sconosciute al di sotto della superficie lunare“.
L’origine dei satelliti di Marte, ossia Phobos e Deimos, è ancora un mistero per noi, però le nuove informazioni ottenute da MARSIS consentirebbero agli scienziati di essere in grado di svelare questo grande mistero. C’è già chi sostiene che date le loro dimensioni siano soltanto degli asteroidi catturati e trasformati in materiale presente su Marte per esempio, tuttavia pensiamo che sia ancora presto per dare una opinione scientifica in merito. Per cui, teniamoci aggiornati sugli eventuali progressi fatti e vediamo in che modo si evolve la faccenda.
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