C’è preoccupazione nelle alte sfere militari americane: la Cina sembra procedere più spedita degli Usa nello sviluppo del nucleare.
Pechino appare sempre più come il principale – se non l’unico – antagonista credibile degli Stati Uniti a livello militare e geopolitico.
Pechino sul nucleare sta facendo passi da gigante. Anche più degli Stati Uniti. A lanciare l’allarme non è precisamente uno qualsiasi: è l’ammiraglio Charles Richard, a capo del comando strategico militare americano. Stando a quanto riferisce la Cnn, il comandante avrebbe messo in guardia contro gli avanzamenti cinesi nel campo del nucleare.
La Cina, ha detto Richard, “sta sviluppando il suo programma nucleare molto più rapidamente degli Usa”. L’ammiraglio ha definito la questione della competizione nucleare con Pechino come un “problema a breve termine”. “Mentre valuto il nostro livello di deterrenza contro la Cina, la nave sta lentamente affondando“, ha affermato Richard.
La nave, insiste il comandante strategico, “sta affondando lentamente, ma sta affondando, poiché fondamentalmente stanno mettendo in campo le capacità più velocemente di noi“. “Non importa quanto sia buono il nostro piano operativo o quanto siano bravi i nostri comandanti, o quanto siano buone le nostre forze – non ne avremo abbastanza. E questo è un problema a breve termine”.
Pechino, l’unico concorrente globale in grado di sfidare gli Usa
Richard ha pronunciato queste parole preoccupate in un discorso rivolto al Simposio annuale della Naval Submarine League. Un evento chiuso al pubblico, ma i commenti dell’ammiraglio oggi sono stati pubblicati in un articolo del Dipartimento della Difesa.
Pechino, ha osservato il comandante, è “l’unico concorrente con l’intento e sempre più la capacità di sfidare sistematicamente gli Stati Uniti su tutta la linea, militarmente, economicamente, tecnologicamente, diplomaticamente“, come ha confidato un altro esperto alla Cnn. Stando ai calcoli del Nuclear Posture Review, la Cina “probabilmente intende possedere almeno 1.000 testate consegnabili entro la fine del decennio”.