L’avvocato voleva avere incontri sessuali con la top manager. Quando ha ricevuto un rifiuto, ha mostrato il video al capo della sua impresa che ha licenziato la donna.
Tutto è cominciato in un’abitazione di Milano, alla fine del mese di maggio scorso. L’incontro di una notte diventa un vero e proprio ricatto. La donna in questione è una top manager di 30 anni, che lavora per un’azienda in provincia di Roma.
Lui, un noto avvocato di Napoli, 53enne. L’avvocato registra un video hard della notte passata con la top manager. Poi inizia a minacciarla, chiedendole di avere altri incontri sessuali per evitare di far scoppiare uno scandalo. Lei non vuole, è sposata e non è interessata al 53enne.
A quel punto, il legale mostra il filmato al presidente dell’impresa in cui lavora la donna. Il legale parla di lei come una poco di buono che intrattiene frequentazioni con uomini della malavita. La top manager subisce il licenziamento.
La donna non ci sta, e reagisce. Sporge denuncia contro l’avvocato, a Roma, per stalking e revenge porn. Nel mese di agosto, i carabinieri si recano a Capri e bussano a casa del 53enne, durante una vacanza dell’uomo. Gli notificano un avviso di garanzia e il sequestro di tablet e cellulari. Comincia un’inchiesta da parte degli investigatori romani.
La vicenda è intricata. La 30enne si rende conto che qualcosa non va nella casa milanese a fine maggio. Un flash li illumina mentre i due si stanno abbracciando e lei capisce che c’è un dispositivo che sta registrando, chiedendo all’uomo spiegazioni. L’uomo confessa di voler riprendere l’incontro sessuale. La donna gli ordina di cancellare ogni cosa.
L’uomo, in apparenza, fa come gli viene detto. Il loro sarebbe dovuto essere un incontro di lavoro ma era finito così. La donna ritorna a Roma, il legale a Napoli. Poi cominciano a giungere i primi messaggi, e lui le chiede di incontrarsi ancora. La donna dice di no. Per la donna non è semplice, perché l’avvocato, sta trattando con l’impresa in cui lei lavora per chiudere affari di un certo rilievo.
A metà giugno, l’uomo invia uno screen del filmato. Non lo aveva rimosso, e si vede lei a torso nudo. I due si sentono telefonicamente e lui avrebbe detto:«Devi obbedirmi». A luglio il presidente dell’azienda chiama la 30enne e, come riporta la stessa donna, «l’avvocato mi ha detto che sei una donna di basso livello, molto vicina agli ambienti dello spaccio della droga e della ricettazione, inoltre stanno circolando immagini compromettenti sul tuo conto». Quel video, sarebbe stato lo stesso legale a mostrarlo al presidente dell’impresa.
La manager è licenziata. Per lei comincia un incubo, ma sceglie di reagire e sporge denuncia contro l’avvocato. I carabinieri sequestrano i dispositivi elettronici del 53enne e ora gli inquirenti stanno investigando per trovare il filmato hard usato per ricattare la 30enne.
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